Recensione Echoes of the End: Enhanced Edition | Una redenzione compiuta

L’industria videoludica è costellata da storie di redenzione di titoli che, dopo un lancio difficile, tornano alla ribalta grazie a un meticoloso lavoro di rifinitura da parte dei propri sviluppatori. No Man’s Sky e Cyberpunk 2077 sono solo alcuni esempi, e ora anche Echoes of the End può rientrare a pieno titolo in questa categoria anche grazie al rilascio della Enhanced Edition.

L’uscita originale del titolo era infatti stata accolta con pareri contrastanti, principalmente a causa di problemi tecnici e di alcune rigidità nel gameplay che ne avevano frenato il potenziale.
Questa Enhanced Edition non è quindi un semplice porting o un aggiornamento grafico minore, bensì un tentativo da parte degli sviluppatori di affrontare direttamente le critiche della comunità e di elevare l’esperienza di gioco a un livello superiore. L’edizione aggiornata promette, infatti, non solo miglioramenti estetici e prestazionali ma anche l’introduzione di contenuti narrativi aggiuntivi oltre che significative modifiche al sistema di combattimento e progressione. 


Racconti di un popolo in rovina

Echoes of the End ci trasporta nell’affascinante mondo di Aema, una terra fantasy che attinge a piene mani dalla cruda e selvaggia bellezza dell’Islanda, dove la magia non è una forza temuta.
Noi vestiamo i panni di Ryn, una Vestige capace di manipolare l’energia ancestrale, la cui missione è singolare e disperata: salvare suo fratello e fermare un conflitto che minaccia di distruggere la sua terra. Il motore della narrazione, tuttavia, è rappresentato anche dalle dinamiche sociali tra Ryn e Abram, uno studioso che si unisce al suo viaggio.

La loro relazione è il vero cuore pulsante dell’avventura in un rapporto che cresce e si evolve magnificamente, passando da un’iniziale diffidenza a un legame profondo e credibile dove i dialoghi tra i due, che spaziano da battibecchi a momenti di vulnerabilità, accompagnano l’esplorazione e arricchiscono un mondo di gioco già denso di lore.
Nonostante la trama principale segua alcuni canovacci classici del genere fantasy, diventando a tratti persino banale e prevedibile, a renderla speciale è l’enorme profondità e caratterizzazione attribuita ai personaggi che rendono il viaggio piacevole e leggero.

Ciò che eleva Echoes of the End al di sopra del fantasy generico è proprio il modo in cui vengono intrecciate diverse tematiche di traumi familiari e accettazione di sé, ma con una narrazione a sfondo mitologico. Ryn non è la classica eroina riluttante, ma una protagonista taciturna, sarcastica e fondamentalmente chiusa (un po’ come Kratos), ma il suo arco narrativo – per quanto lento nei primi capitoli – si sviluppa con un’autenticità rara nel genere.


Un completo overhaul del combattimento

Una volta il tallone d’achille della versione originale, il gameplay riesce ora a brillare di luce propria nella Enhanced Edition dove il sistema di combattimento è stato completamente rivoluzionato. Gli sviluppatori hanno rifatto tutte le animazioni di Ryn da zero, rendendo i movimenti più fluidi e le combo più scorrevoli e dinamiche, mentre il combat system offre ora un feedback soddisfacente grazie a effetti di hitstop e reazioni più naturali dei nemici con un timing di parata più preciso e colpi che finalmente hanno l’impatto su schermo che meritano.​

​Tra le novità più significative troviamo un sistema di equipaggiamento con 13 nuovi outfit per Ryn e oltre 20 reliquie che influenzano concretamente lo stile di gioco, incentivando l’esplorazione attraverso risorse da raccogliere e craftare.
Il lock-on è stato completamente rielaborato, permettendo di schivare in qualsiasi direzione mentre si tiene un bersaglio, con la possibilità di cambiare automaticamente nemico dopo un’uccisione. Le combo non si interrompono più durante schivate o parate, e gli attacchi colmano naturalmente il gap con nemici leggermente fuori portata.

​​Tra le altre novità, il primo capitolo è stato completamente rivisto al fine di migliorarne il ritmo, riducendo i puzzle più banali e garantendo un accesso anticipato alle abilità più potenti. I nemici a distanza, precedentemente frustranti, sono stati inoltre riequilibrati con danni ridotti e tracking meno aggressivo, mentre Ryn può ora ottenere, grazie al classico albero delle abilità, skill come la deflessione dei proiettili e la parata sin dalle prime ore di gioco.
La progressione è stata accelerata con forzieri che garantiscono più esperienza, e sono state introdotte nuove difficoltà come la modalità “Journey”, per un’esperienza più bilanciata, e il New Game+ con otto nuovi tipi di nemici elite.


Un’estetica da cartolina

Dal punto di vista tecnico e artistico, Echoes of the End si distingue per una direzione artistica che cattura la maestosità naturale dell’Islanda, costruendo al contempo un mondo distintamente fantastico. Il team di Myrkur Games ha scannerizzato paesaggi islandesi autentici – dalle vallate vulcaniche alle rovine ghiacciate – per dare vita agli ambienti del mondo di Aema.
Campi di lava, ghiacciai, spiagge di sabbia nera e colonne di basalto si fondono in scenari che evocano una profonda sensazione di malinconia e di un’immensità perduta.

​Lo storytelling ambientale gioca inoltre un ruolo cruciale, con dettagli visivi che rivelano la storia dei conflitti e l’impatto della distruzione sul paesaggio, riuscendo a bilanciare elementi realistici del terreno con componenti soprannaturali. Nonostante non sia un titolo AAA, abbiamo gradito veramente tanto la cura riposta nell’estetica da parte del team di sviluppo, capace di rendere indistinguibile la natura indie da questo punto di vista.

A chiudere il quadro, un plauso va alla colonna sonora curata dal compositore islandese Viktor Ingi Guðmundsson, che si integra perfettamente con la direzione artistica sopraccitata spaziando con maestria da brani intimi e riflessivi a composizioni orchestrali più epiche, ideali per accompagnare l’esplorazione.
Particolarmente riuscite sono anche le tracce dedicate agli scontri con i boss, che infondono tensione drammatica senza sovrastare l’azione. Da lodare anche le performance dei doppiatori, in particolare Aldís Amah Hamilton nel ruolo di Ryn, che contribuiscono a rendere i personaggi credibili e ben caratterizzati.


La nostra prova su Steam Deck

Pur essendo ufficialmente “Non supportato”, siamo riusciti a rendere giocabile il titolo attraverso l’impiego di workaround non ufficiali, ottenendo un framerate piuttosto ballerino che oscilla tra i 40 e i 50FPS. Ciononostante, la qualità visiva risulta accettabile anche sul display portatile, dimostrando una scalabilità inaspettatamente buona anche a dettagli medio-bassi con una durata della batteria attestata tra le 2 e le 3 ore. 

Non possiamo, tuttavia, nascondere la nostra perplessità per l’assenza di un supporto ufficiale alla console di Valve da parte di Myrkur Games. È lecito attendersi, specialmente da un team di sviluppo indie, un’attenzione maggiore verso una piattaforma che rappresenta un bacino d’utenza in continua crescita e che ha dimostrato di valorizzare progetti curati e ambiziosi al pari di Echoes of the End.


Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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Echoes of the End: Enhanced Edition (PC)
In conclusione...
Echoes of the End: Enhanced Edition è il titolo che la versione originale avrebbe sempre dovuto essere: un'avventura fantasy ricca di atmosfera ed emozioni, capace di competere con produzioni più blasonate senza mai perdere la propria identità. Non si tratta di un semplice aggiornamento, ma di una vera ricostruzione delle fondamenta del gameplay che ha trasformato un diamante grezzo in un'opera decisamente più compiuta. Sebbene permangano alcune incertezze tecniche residue e la trama principale rimanga ancorata a cliché fantasy prevedibili, la passione e la perseveranza del team islandese hanno dato nuova vita a uno dei titoli più sottovalutati dell'anno.
Pregi
Personaggi profondi e curati
Combat system reattivo, fluido e appagante.
Comparto artistico da tripla A
Difetti
Trama a tratti banale
Ancora qualche problema di ottimizzazione
7.5
Voto