Intervista a IO Interactive | Dietro le quinte di 007 First Light

Nel corso della giornata, sul profilo ufficiale Sony è stata pubblicata una corposa presentazione di circa 25 minuti dedicata al gameplay di 007 First Light, che ha acceso la curiosità di molti giocatori ma che ha lasciato sul tavolo anche diversi interrogativi.
Beh, alla Gamescom 2025 noi di STWGames abbiamo avuto l’occasione non solo di assistere a una presentazione esclusiva del titolo, ma anche di incontrare direttamente gli sviluppatori di IO Interactive, che abbiamo avuto il piacere di intervistare per chiarire alcuni dubbi e raccogliere dettagli inediti su questo nuovo James Bond.

Ecco quindi la nostra intervista esclusiva al team dietro il tanto atteso 007 First Light!


L’INTERVISTA

  • Cosa vi ha spinto a raccontare la storia di un giovane James Bond, e cosa potranno scoprire i fan di nuovo rispetto a quanto visto finora al cinema?

È un’ottima domanda. Fin dall’inizio volevamo raccontare una nuova storia delle origini di un giovane James Bond. Questo ci ha dato l’opportunità non solo di proporre un racconto mai visto prima, ma anche di creare un gameplay che evolvesse insieme al personaggio.
Man mano che Bond cresce e impara, anche il giocatore acquisisce nuove abilità e diventa sempre più pronto ad affrontare ciò che lo aspetta, passando dal programma di reclutamento alle prime missioni. In questo modo impari insieme a lui e si crea un legame molto forte tra il giocatore e il personaggio.

  • Nel trailer vediamo un James Bond che sembra fortemente basato sulla sua controparte letteraria, con tanto di cicatrice sul volto. Avete preso ispirazione anche da alcune icone cinematografiche come Sean Connery e Daniel Craig o avete preferito farne una reinterpretazione completamente originale?

Direi che si tratta soprattutto di una reinvenzione completa. Certo, abbiamo a disposizione una grande eredità fatta di film, libri e romanzi a cui ispirarci.
A proposito, giusta osservazione sulla cicatrice: quello è un esempio di come vogliamo rendere omaggio all’eredità di Bond e, allo stesso tempo, proporre qualcosa di nuovo, fresco, che i giocatori e il pubblico non hanno mai vissuto prima, così da aprire un nuovo capitolo di James Bond nel mondo dei videogiochi.

  • Nei film spesso assistiamo a operazioni dove carisma e inganno prevalgono su tattiche stealth o sparatorie. Possiamo aspettarci missioni simili anche in First Light?

Assolutamente sì. Non entro troppo nei dettagli, ma ci saranno momenti in cui una situazione sta per degenerare e potrai usare il bluff per sgonfiarla, fingere una resa per attirare i nemici più vicino e poi neutralizzarli.
Sono dinamiche tipiche del personaggio che abbiamo voluto valorizzare, oltre ovviamente ai gadget e agli elementi da spia che arrivano dal laboratorio di Q.

  • Alcuni giocatori temono che l’esperienza finale possa sembrare troppo simile a quella offerta dalla trilogia di Hitman, in che modo avete differenziato il gameplay per dare a 007 First Light una sua identità unica?

Ottima domanda. Con Hitman l’approccio è più lento e metodico, e l’Agente 47 è quasi un “agente del caos” che agisce senza regole precise. Bond invece porta con sé il pericolo, lo spionaggio e, allo stesso tempo, delle regole di ingaggio da rispettare. Questo ci ha permesso di creare un gameplay più vario con fasi stealth, gadget che si sbloccano progressivamente, ma anche momenti di azione pura.
Abbiamo puntato molto sul ritmo e sulla fluidità, così che il giocatore possa improvvisare come farebbe Bond. Se finisci le munizioni, puoi lanciare l’arma, colpire il nemico, disarmarlo, raccogliere la sua arma e continuare senza fermarti. Volevamo che l’azione non si interrompesse mai, per far sentire il giocatore sempre in controllo della situazione.

  • Al contrario, quali elementi del vostro lavoro su Hitman vi sono stati utili nello sviluppo del gioco?

Beh, abbiamo oltre 25 anni di esperienza nel creare giochi su agenti segreti, quindi c’era molto da cui prendere ispirazione. Ma qui volevamo creare un’esperienza davvero “da Bond”, che andasse oltre allo stealth e all’azione: ci sono aspetti come la manipolazione, il bluff, l’uso del fascino e dell’intelligenza per uscire da certe situazioni.
Poi, naturalmente, gadget e ambiente circostante diventano strumenti fondamentali da usare a tuo vantaggio. In questo senso sì, ci sono legami con quello che abbiamo fatto in passato, ma questa è un’esperienza completamente nuova.

  • Durante la presentazione del gameplay, abbiamo visto molta varietà nelle sequenze degli scontri a fuoco. I giocatori avranno lo stesso livello di libertà anche nei segmenti di guida e durante le sezioni stealth, oppure avete preferito un approccio più lineare per garantire un’esperienza più cinematografica?

Abbiamo posto grande attenzione alla componente narrativa, e questo ha influenzato anche il design dei livelli e le varie sezioni, soprattutto quelle con i veicoli. Tutto è collegato alla storia che vogliamo raccontare.
Il taglio cinematografico ci ha permesso di inserire missioni molto diverse tra loro: alcune più grandi, altre più contenute. Se la trama richiede uno spostamento, lo facciamo avvenire nel modo più spettacolare possibile, magari proprio attraverso i veicoli, così da offrire quell’esperienza tipica di James Bond che i fan si aspettano.

  • Abbiamo anche visto due scenari molto diversi: in uno James Bond si infiltra silenziosamente, mentre nell’altro è costretto a usare la forza bruta. Ci saranno missioni in cui i giocatori potranno scegliere l’approccio che preferiscono, oppure gli obiettivi saranno sempre dettati dalla soluzione più adatta alla situazione?

Il nostro obiettivo è permettere al giocatore di vivere Bond a modo suo. Se preferisci puntare sullo stealth, ci sono intere sezioni che puoi affrontare in questo modo. Se ti divertono di più i gadget, puoi usarli liberamente. Se invece vuoi cavartela con intelligenza e fascino, è possibile anche quello. E se preferisci buttarti nell’azione più pura, è una scelta tua.
Naturalmente, quando i nemici passano alle armi, entra in gioco la licenza di uccidere, e lì sei libero di reagire esattamente come farebbe Bond.

  • Il gioco rappresenta il primo tentativo di riportare una versione di James Bond in formato videoludico dopo diversi anni, avete preso ispirazione anche da titoli storici come GoldenEye 007 su Nintendo 64, considerato ancora un cult dai fan?

Siamo tutti gamer appassionati, ognuno con i propri gusti e titoli di riferimento. Ma in questo caso la priorità era creare una origin story completamente originale, raccontata attraverso una narrativa forte.
La scelta del gameplay stesso nasce da questa visione: tutto è stato pensato per portare al giocatore l’esperienza che volevamo realizzare, ritagliandoci uno spazio ben preciso in quell’universo.

  • Vedremo la crescita di questo giovane e impulsivo Bond in futuro, magari attraverso sequel o espansioni, oppure per ora First Light è pensato come esperienza unica e autoconclusiva?

Beh… il futuro è il futuro, ma al momento siamo concentrati al cento per cento su 007 First Light per raggiungere il livello di qualità e di aspettative che ci siamo prefissati, e che vogliamo offrire ai giocatori.
Questo è il nostro obiettivo principale: un action adventure in terza persona e con un forte focus sulla storia, che non vediamo l’ora che possiate giocare.

  • Bond all’inizio si rivela essere impulsivo e spensierato, con la tendenza a fare battute in quasi ogni situazione. Dobbiamo aspettarci che il tono narrativo rimanga leggero o diventerà più serio in seguito?

Senza svelare troppo della trama, posso dire che offriamo una vera esperienza da James Bond. Il nostro Bond ha il tipico humour britannico e quella vena ironica che lo contraddistingue, ma tutto resta coerente con il tono della saga e con la serietà del mondo dello spionaggio in cui si muove.

  • Per concludere, la vostra Top 3 personale di film di James Bond?

Personalmente, se devo fare una top 3, direi che al primo posto metto Casino Royale, che è il mio preferito. Al secondo No Time to Die, e al terzo The World is Not Enough.


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