L’annuncio di una nuova versione di The Last of Us Parte II per PS5, sul modello di Spider-Man Remastered di Insomniac Games, lasciò molti videogiocatori dubbiosi sull’effettiva necessità di rimasterizzare il titolo del 2020.
Dopotutto, The Last of Us II aveva già ricevuto un aggiornamento Next-Gen gratuito, che offriva una scelta tra due modalità grafiche e la possibilità di sbloccare il framerate.

Quindi cos’è che rende TLOU2 Remastered un gioco a sé stante e non un semplice “cashgrab” realizzato per vendere la creazione Naughty Dog ancora una volta? Non molto in realtà, ma procediamo per gradi.

Prima di iniziare, però, ci teniamo a menzionare che la recensione e il susseguente il voto che daremo al titolo saranno esclusivamente legati ad esso in qualità di Remastered, e che non andremo quindi ad analizzare The Last of Us Parte II come opera in sé.


Non è un Remake

Mettiamo le cose in chiaro. Seppure l’esempio di “The Last of Us Parte I“, il rifacimento per PS5 del primo capitolo della serie, avrebbe potuto far pensare che anche TLOU2 avesse ricevuto, un giorno, lo stesso trattamento… beh, non è così.
Il progetto consiste, com’era stato annunciato in effetti, in una remastered che non apporta cambiamenti al gioco originale, se non alcune migliorie legate al comparto grafico (texture, illuminazione, ecc…), che analizzeremo più avanti nell’articolo.

Il titolo presenta però un paio di nuove aggiunte che rendono l’acquisto del prodotto, alla modica cifra di 49,99€ (oppure 10€ se si possiede la versione originale per PS4), quantomeno valido. TLOU2 Remastered è dunque molto più concettualmente affine, ad esempio, a quelle che sono le Director’s Cut di Death Stranding e Ghost of Tsushima, che ripropongono il gioco principale senza chissà quali differenze.


Tante opzioni d’accessibilità

Una volta presa consapevolezza della natura del progetto, quali sono le aggiunte più importanti all’esperienza complessiva che il titolo può darci? Innanzitutto, ci teniamo a fare una menzione d’onore al lavoro stellare compiuto nell’integrazione del feedback aptico e dei grilletti adattivi presenti nel controller PS5, per quanto questa sia pressocché l’unica differenza sostanziale per quanto riguarda il gameplay.

A dirla tutta, quest’ultimo è rimasto completamente inalterato tanto nelle meccaniche quanto nell’intelligenza artificiale, ma ha comunque beneficiato dall’inclusione delle aggiunte citate poc’anzi, che elevano l’atmosfera e l’immersione nel mondo post-apocalittico del gioco.

La remastered presenta inoltre numerose impostazioni di accessibilità che offrono una personalizzazione dell’esperienza del titolo considerevole, permettendo ai giocatori di ritoccare ogni aspetto del gameplay a proprio piacimento. Tra queste salta subito all’occhio possibilità di modificare completamente vibrazione e tensione dei grilletti nel controller, che gioca un ruolo importante nell’implementazione del pad PS5 di cui parlavamo prima.

Adesso ogni azione, che sia scoccare una freccia o colpire in mischia gli infetti, restituisce un ottimo feedback provieniente dal Dualsense; c’è da menzionare, inoltre, l’aggiunta dell’audiodescrizione addizionalmente ad una miriade di opzioni legate ai sottotitoli e l’audio stesso.

Dunque, nonostante non ci sia stato alcun lavoro di revisione per quanto riguarda il gameplay e le sue meccaniche, le innovazioni portate nel campo delle accessibilità favoriscono un’esperienza complessiva più immersiva e soddisfacente.


Una pletora di nuove modalità – Senza Ritorno

Seppure non ci siano state modifiche sulla questione gameplay, Naughty Dog ha comunque eretto sulle solide basi di quest’ultimo delle nuove modalità, che espandono in maniera sostanziale quello che era il titolo nella sua versione precedente.
Tra queste, la più importante, e senza dubbio la più grande, è “Senza Ritorno”.

Si tratta di una serie di missioni che uniscono elementi survival, già in parte presenti nel gioco originale, a elementi roguelike che conferiscono un certo livello di rigiocabilità.
Nonostante non vada ad ampliare né la storia già narrata in TLOU2, né le meccaniche dello stesso, “Senza Ritorno” resta senza ombra di dubbio l’aggiunta più significativa al prodotto.

La modalità vede i giocatori avventurarsi in varie località del mondo di gioco, alla ricerca di componenti e crediti, utili a comprare e potenziare il proprio equipaggiamento. Vi si aggiunge inoltre la possibilità di rinvenire dei progetti, fondamentali per ottenere consumabili e altri oggetti utili.
Come di consueto, alla fine di ogni incursione è possibile passare alle missioni successive, che offrono ricompense diverse in base alla tipologia e modificatori scelti.

“Senza Ritorno” è quindi, secondo noi, la portata principale di TLOU2 Remastered, che con una abbondante varietà di contenuti è riuscita a catturare la nostra attenzione e a dare una ventata d’aria fresca ai giocatori che già avevano preso familiarità col gameplay.

Livelli Perduti

Vi sono però due ulteriori chicche che riteniamo sia consueto menzionare, ovvero i Livelli Perduti, in cui è possibile suonare liberamente la chitarra e avventurarsi in tre missioni tagliate dal gioco principale.

Nel primo caso, possiamo dire senza dubbio che si tratta di un aggiunta ben gradita, attesa da molto tempo dai fan. Oltre a poter suonare liberamente lo strumento al di fuori dei capitoli della storia, però, gli sviluppatori hanno messo a disposizione una marea di opzioni di personalizzazione, nonché numerosi accordi e note da suonare.
Oltre ad Ellie e Joel, inoltre, è possibile utilizzare nella modalità un personaggio chiamato “Gustavo”. Ecco, si tratta di nient’altro che il leggendario compositore del gioco, Gustavo Santaolalla, che già aveva ricevuto un simpatico cameo come NPC nella versione PS4 del gioco.

Per quanto riguarda invece i tre livelli tagliati, Naughty Dog ci ha messo davanti la possibilità di esplorare ulteriormente il dietro le quinte del titolo, attraverso una serie di commenti da parte degli sviluppatori, in maniera molto simile all’ormai antica “Lost Coast” di Valve, la tech demo di Half Life 2.
Nonostante i contenuti presentati non siano tanti, è comunque interessante scoprire qualcosa in più sullo sviluppo e sulle motivazioni che hanno spinto il team ad eliminare i livelli dalla versione finale del gioco.


Un titolo “invecchiato bene”

Come si suol dire per ormai tutti i giochi dell’era PS4 di Sony, TLOU2 è invecchiato benissimo, tant’è che non vi sono state differenze sostanziali nel comparto grafico di quest’ultimo, una volta portato su PS5.
La Patch 1.0.8 permise al titolo originale di girare a 60 FPS senza intoppi su PS5, offrendo già due modalità per dare priorità alle prestazioni o alla fedeltà visiva. Ad essere sinceri, non è che questo secondo capitolo della serie post-apocalittica di Naughty Dog avesse poi così bisogno di una remastered, in quanto già quattro anni fa rappresentava uno dei punti più alti della generazione.

Ad ogni modo, è da tenere presente che le migliorie apportate alla versione aggiornata del gioco permettono di goderselo in 4K e 30 FPS per quanto riguarda la modalità “Fedeltà” e un solido 1440p upscalato in 4K, stavolta a 60 FPS, per la modalità “Prestazioni”. Quest’ultima si è rivelata essere la scelta migliore per la nostra run del gioco, grazie alla fluidità portata dai 60 FPS che aiuta moltissimo le sezioni action a splendere.


Ringraziamo Sony per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

Seguiteci sul nostro curatore e il nostro sito web per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

The Last of Us Parte II Remastered (PS5)
In conclusione...
La remastered del secondo capitolo dell'acclamata saga post-apocalttica di Naughy Dog è tornata a splendere con numerosi cambiamenti che rendono questa versione il modo definitivo di giocare The Last of Us Parte II. Nonostante i cambiamenti a livello grafico non siano poi granché e non vi siano differenze di storia e pacing per il dispiacere di quei videogiocatori che non l'avevano gradito originariamente nel 2020, si tratta comunque di un upgrade da soli 10€ se possedete la versione originale per PS4. Ci sentiamo, dunque, di consigliare caldamente questa versione a tutti quelli che vogliono giocare TLOU2 per la prima volta, o vogliono solo espandere l'esperienza che Naughty Dog ci aveva regalato all'uscita.
PRO
Nuove modalità inedite
Numerose opzioni d'accessibilità
CONTRO
Il comparto grafico non ha subito chissà quali cambiamenti
8
voto