Uno sguardo al passato: Baroque – Il mondo ha solo bisogno di un’altra chance

Il retrogaming è un argomento che a noi di STW Games sta particolarmente a cuore, questa rubrica in fondo è nata proprio per questo, e nonostante pochi anni fa molti dei titoli di cui tessiamo le lodi in “Uno sguardo al passato” fossero disponibili a pochi click di distanza sugli store digitali, adesso purtroppo non è più così.
L’industria e il suo approccio alla retrocompatibilità sono indubbiamente cambiati, e anche se negli ultimi tempi sono state offerte opzioni di emulazione ufficiali attraverso i titoli classici del PS Plus e il Nintendo Online (quest’ultimo solo attraverso abbonamento non rendendo nemmeno acquistabili i singoli giochi), i servizi in questione lasciano spesso parecchio a desiderare.

Volendo accaparrarsi copie fisiche di alcune delle vecchie glorie invece si è costretti a pagarle uno sproposito e mezzo per via degli scalpers che infestano il mercato, gonfiando i prezzi dei giochi a cifre esorbitanti.
È proprio per questi motivi che si è parlato spesso della morte del retrogaming e della sua perdita di importanza nel corso del tempo, ma è davvero così?

In realtà la scena di questi titoli dimenticati da tempo è più forte che mai, principalmente grazie all’impegno di fan, ed anzi negli ultimi anni c’è stato un enorme incremento di traduzioni amatoriali che hanno fatto conoscere al resto del mondo titoli che non hanno mai lasciato le coste nipponiche.
Dalla resurrezioni di Mizzurna Falls alla vociferata traduzione dei titoli di Twilight Syndrome e, proprio come nel caso di questi due esempi, oggi parleremo di un titolo tanto innovativo che pochi alla sua uscita riuscirono a comprenderlo, ovvero Baroque.

Questo gioco visionario sviluppato da Sting Entertainment e rilasciato prima su Sega Saturn e poi su Playstation è la prova “vivente” che molti dei giochi passati non sono solo un esempio da guardare da lontano, come reperti di un museo, ma opere che vale la pena di scoprire e toccare con mano.


Che cos’è Baroque?

Baroque è un dungeon crawlerroguelite in prima persona con forti elementi da survival horror, eppure queste classificazioni suonano parecchio vuote e davvero non rendono giustizia all’esperienza che il gioco ha da offrire.
É uno di quei rari casi in cui il titolo è più della somma delle parti che lo compongono e per quanto faremo del nostro meglio per farvi capire quanto surreale possa essere; credeteci stiamo per parlare di cose parecchio strane, niente di quello che diremo potrà davvero avere lo stesso effetto di giocare quest’avventura di persona.

Dopo una cutscene introduttiva parecchio criptica e un tutorial alquanto particolare, una semplice serie di stanze in cui ci urlano in modo brusco i comandi basici, veniamo gettati senza troppe cerimonie in un mondo desolato in cui l’unico punto di riferimento è una torre distorta che troneggia su un orizzonte rosso.
La città in cui veniamo catapultati, che sorge appunto ai piedi della Nerve Tower, è completamente distrutta e abitata solo da Grotesque, mostri umanoidi mutati nei modi più disparati nonché NPC non ostili con cui è possibile interagire, ma che per il momento regalando solo delle frasi enigmatiche al giocatore.

Dopo aver incontrato un arcangelo, che sembra uscito da un affresco di Michelangelo, ci viene dato un santo fucile al plasma che, a quanto ci viene detto, serve per poter uccidere e detronizzare Dio.
Armati di tutto punto quindi affrontiamo i piani della torre, generati randomicamente ma che al momento sono solo cinque e ,dopo aver livellato il nostro personaggio raggiungiamo il fondo della costruzione per poter compiere la missione affidataci.

Il Dio da cui ci hanno messo in guardia però altro non è che un ammasso informe di cavi e carne pulsante, in cui l’unica cosa davvero riconoscibile è la silhouette di un corpo femminile. Dopo averlo ucciso quello che ci accoglie è un lampo di luce bianca e una linea di dialogo di cui è impossibile afferrare il concetto al momento.

Game Over

Quando il nostro personaggio riapre gli occhi, eccoci nuovamente nella stessa città, di nuovo a guardare lo stesso orizzonte su cui svetta la medesima torre; siamo tornati a livello uno e tutti gli oggetti che avevamo recuperato all’interno del dungeon sembrano spariti come per magia.


Una narrativa d’avanguardia.

Al contrario delle altre volte abbiamo voluto narrare i primi momenti del titolo in modo più didascalico per farvi capire subito quanto sia estraniante il primo impatto di Baroque, il tutto inizia in medias res e non ci viene spiegato assolutamente nulla.
Impossibile non rimanere del tutto confusi da questo approccio ma è proprio questo il primo passo in una narrativa che si presenta con estrema cura per quanto sia comunque difficile da seguire nella parte iniziale.

Il gioco si divide principalmente in cicli; ogni volta che affrontiamo la torre lo facciamo con un obbiettivo diverso, raggiungere l’ultimo piano della Nerve Tower o morire hanno pressoché il medesimo effetto, ed è più che normale affrontare i diversi cicli senza la minima idea di cosa dover fare.

Ma allora come facciamo ad andare avanti?
Ogni volta che ritorniamo in città, gli NPC all’interno di quest’ultima presentano nuovi dialoghi che, oltre a darci qualche informazione in più sul mondo che ci circonda e su loro stessi, ci offrono indizi su quali siano davvero i nostri obbiettivi all’interno della torre.

Sta al giocatore ascoltare e mettere assieme i pezzi di ciò che è successo sia grazie a ciò che ci dicono i Grotesque non ostili, sia grazie ad un magistrale uso di una narrativa ambientale che ricompensa chi presta particolare attenzione agli scenari di gioco.
La lore del mondo di Baroque è tra le più profonde e criptiche del medium in generale, e non è una sorpresa che i pochi che sono riusciti ad entrare in contatto con questo titolo ne siano rimasti tanto affascinati da creare siti dedicati che trasudano amore.

In ogni caso avrete già intuito che gli elementi da Rogue Lite si fanno sentire appunto nelle spedizioni che affronteremo all’interno della Nevre Tower e che sono legati a doppio filo con la narrativa del gioco.
Ogni morte è a tutti gli effetti canonica, anzi è il gioco stesso che ribaltando completamente il trope del game over ci spinge ad essere aggressivi e ad accettare la sconfitta; non a cas molto spesso per poter avanzare nella trama sarà semplicemente più veloce lasciarsi morire, una scelta narrativa coraggiosa che si lega perfettamente all’atmosfera infernale di Baroque.

Quando capiremo effettivamente cosa fare all’interno della Nerve Tower, e riusciremo a portare a termine l’obbiettivo del ciclo che stiamo vivendo, sbloccheremo di volta in volta nuovi piani da esplorare con nuovi nemici e nuovi equipaggiamenti da scoprire.
Ma non solo, uno degli incentivi più importanti nello sbloccare nuovi piani è la possibilità di trovare stanze segrete e incontrare NPC all’interno dei piani più profondi della torre che ci aiuteranno ancora una volta a venir a capo dei diversi misteri che ci vengono presentati.

Una volta carpiti i segreti che infestano questo mondo cadente però, la storia di Baroque diventa estremamente chiara e profonda, affrontando temi parecchio pesanti e che possono risultare disturbanti per la maggior parte dei giocatori.
Senza entrare troppo nello specifico, per evitare spoiler pesanti, diciamo solo che i fan di Shin Megami Tensei e di Evangelion si sentiranno completamente a casa, tuttavia il gameplay riesce a tenere incollati nonostante la natura ripetitiva dei cicli alla base della storia?


Affrontare la Nerve Tower

Ogni piano della Nerve Tower è generato randomicamente assieme all’equipaggiamento e ai diversi nemici, di tanto in tanto sono presenti delle costanti, ad esempio nel quarto piano incontreremo sempre lo stesso NPC con cui interagire ma a parte questi piccoli appigli saremo in completa balia del caso.
Tuttavia, per quanto siano presentate con una certa cura, anche in contrasto con alcuni dei dungeon crawler dell’epoca, queste meccaniche piuttosto appaganti sono ovviamente già viste.

Il vero asso nella manica di Baroque infatti è il sistema con cui gestisce gli HP.
A schermo avremo due barre: la prima simboleggia appunto quanti punti vita ci rimangono prima di morire, la seconda invece è chiamata Vitalità e continua a calare incessantemente.
Finchè avremo della Vitalità disponibile, allora i nostri HP continueranno a rigenerarsi nel tempo, quando invece la Vitalità scende a zero allora anche i nostri HP cominceranno a calare ad un ritmo concitato.

Un sistema tanto semplice quanto geniale perché il modo più facile per mantenere Vitalità e HP altri non è che uccidere i mostri che infestano la torre infatti, ad ogni uccisione di una di queste creature, ci verrà lasciata la sua anima o un pezzo di carne, quindi per rimanere in buona salute dovremo mangiarci i mostri che tentano di ucciderci e che probabilmente una volta erano umani.
Questo sistema spinge ad essere aggressivi anche quando le risorse scarseggiano, se poi aggiungiamo che tematicamente il titolo ci porta ad accettare ogni morte, allora ci troviamo coinvolti in un sistema di combattimento che per quanto semplice tiene perennemente sull’offensiva senza veri attimi morti.

Come ogni titolo rogue lite, il gameplay di Baroque è studiato per dare dipendenza: ogni volta ci troviamo a voler affrontare ancora un dungeon per vedere cosa l’RNG ha da offrirci, tuttavia al contrario di titoli come The Binding of Isaac o Hades, questo è un gioco che vuole essere finito senza incastrare il giocatore per centinaia di ore.
Con un po’ di intuito infatti è possibile portare a termine questa bizzarra avventura in poco meno di venti ore, per chi invece avesse voglia di rimanere immerso in questo particolare loop, è presente una modalità sfida che aggiunge un dungeon di ben cento piani procedurali.


L’arte della deformità

Basta dare un’occhiata a Baroque per vedere che trasuda una potenza artistica non indifferente nonostante le limitazioni degli hardware su cui è stato sviluppato; i monster design e l’atmosfera di texture e ambientazioni surclassa completamente persino titoli come Silent Hill.
I Grotesque di Baroque mischiano tratti angelici a deformità degne di Hans Giger in uno stile che fino ad oggi è rimasto del tutto unico.

Molti dei modelli che vediamo in gioco sono stati realizzati prima in tridimensionale con sculture e bambole, da far venire i brividi onestamente, e solo in un secondo momento portato in digitale con una cura maniacale stando attenti a dove posizionare anche la più minima ombra.
Ad accompagnare l’esperienza di gameplay è presente una OST di tutto rispetto con alcune delle tracce più interessanti dell’epoca, tuttavia non sono le canzoni a brillare in Baroque quanto più i suoni ambientali.

Aggirarsi tra i corridoi della Nerve Tower con il costante suono del battito del cuore del protagonista, mentre in lontananza si sentono le urla di mostri sconosciuti e battiti di ali di angeli in agonia, è una sensazione che difficilmente si può trasmettere su di una pagina digitale.
Sta di fatto che tutto è stato pensato per riuscire ad immergere il giocatore in questo mondo ostile e a renderlo estremamente curioso dei mostri e dello scenario apocalittico che lo circonda, con un successo da non sottovalutare.


Conclusioni

Molto spesso parliamo della storia di questi titoli per informarvi e per incuriosirvi; se poi riusciamo a farvi venir la smania di provarne uno tanto di guadagnato, stavolta però vi sproniamo direttamente a giocare Baroque.
La Patch creata dai fan in lingua inglese è disponibile gratuitamente per tutti e la passione con cui è stata fatta rivaleggia con adattamenti ufficiali senza la minima difficoltà. È vero che è disponibile una sorta di remake per PS2 e per Wii che ha avuto un rilascio globale, ma quest’ultima versione è inferiore sotto ogni punto di vista.

Superate quindi alcuni dei preconcetti sui giochi d’annata, sul fatto che possano essere scomodi da giocare e a volte frustranti, e date un’occasione a questo titolo sperimentale che il tempo ha dimenticato ma gli appassionati no.
Un ringraziamento speciale infatti va fatto al sito The Nerve Tower, che con un enorme lavoro è riuscito a catalogare e a tradurre sia analisi della trama che concept art originali, oltre ad infinite guide su come affrontare i pericoli della torre.


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