Anche se non vi siete mai approcciati a questo mondo, conoscerete senza la minima ombra di dubbio le Tartarughe Ninja create dai fumettisti Kevin Eastman e Peter Laird nel 1984.
Questi personaggi sono diventati subito iconici e da allora sono stati creati molti film, serie animate e videogiochi a loro dedicati.

Ci troviamo dinanzi ad un esperimento riuscito o ad un altro tentativo di usare la licenza andato in fumo? Continuate a leggere per scoprirlo nella nostra recensione!
Salviamo Splinter
La trama che i creatori di questo titolo hanno ideato è di per sé accattivante: mentre Leonardo si sta allenando per diventare un leader ancora più forte e disciplinato, viene attaccato dai ninja del Clan del Piede e dal loro capo Shredder. Al contempo, Leo scoprirà che il maestro Splinter è sparito inspiegabilmente e, dopo essere stato sconfitto dalla sua nemesi, verrà riportato a casa attraverso un portale.
Qui i nostri coraggiosi eroi dal guscio corazzato e col cuore d’oro sentiranno la voce del loro padre chiedere aiuto, avvisandoli al contempo di un misterioso potere magico che sta aprendo vari portali per tutta la città di New York.
In parole povere, Splinter ora si trova in un piano ancestrale e dovremo trovare un modo per salvarlo.

Un incipit non molto originale ma ugualmente intrigante, specialmente se siete dei fan dei ninja mutanti, che vi catturerà subito in una storia avvincente che viene narrata tramite delle linee di dialogo al di sotto delle sagome dei personaggi principali e secondari.
Grande nota di merito per il doppiaggio inglese, con delle voci perfettamente adatte ai loro rispettivi ruoli e con un’interpretazione assolutamente di alto livello.
Un cast stellare
Chi avrà seguito le serie o i film delle Tartarughe ha tra le proprie mani un vero parco giochi, trovandosi dinanzi a un cast ricco di personaggi più o meno conosciuti. Oltre agli immancabili Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello, in TMNT Splintered Fate non mancano anche i famosi supporter della squadra, come Casey Jones e April O’Neil, con moltissime altre vecchie conoscenze.
Nella maggior parte dei casi si tratta di nemici da affrontare come Leatherhead, Karai, Gina e gli inseparabili Rocksteady e Bebop, o alleati del calibro di Slash e Nessuno, che ci forniranno un grande aiuto durante il corso della campagna principale con dei gadget e potenziamenti permanenti.
La famiglia è una forza
Passiamo ora al lato gameplay, un altro punto molto forte di questo titolo sviluppato da Super Evil Megacorp. Abbiamo il piacere di dire che già l’idea di partenza è molto azzeccata per la licenza che lo studio ha usato, trattandosi infatti di un roguelike che, proprio come ha fatto Realm of Ink, si ispira molto al capostipite del genere: Hades.

C’è tuttavia una grande varietà nelle abilità e negli stili di combattimento, e in base alle vostre esigenze potrete scegliere il personaggio più nelle vostre corde, che siate da soli o in compagnia di un amico in locale oppure online.
Ciò che non cambia sono i comandi, che consistono nel premere solo quattro tasti, partendo da quadrato per gli attacchi base, triangolo per gli attacchi potenti, che vanno ricaricati insieme all’attacco speciale con cerchio, e infine il tasto X per scattare e schivare i colpi.
La parte interessante si trova nella varietà delle abilità: Leonardo può lanciare shuriken e colpire con uno scatto letale; Raffaello può attirare a sé i nemici con il rampino e devastarli con un fendente fatale; Michelangelo prende in giro i nemici e colpisce tutti quelli che lo circondano con un attacco rotante; Donatello può creare uno scudo attorno a lui ed eseguire un attacco ad area a sua volta. Infine c’è Casey Jones, disponibile con il DLC, che può potenziare i propri attacchi e colpire a distanza con un disco da hockey.
Aiutaci, maestro
Come ogni roguelike che si rispetti, in ogni partita si presentano ostacoli, nemici e soprattutto potenziamenti diversi. Questo non solo permette ad ogni nostro tentativo di essere diverso da quello precedente, ma anche di studiare una strategia e scegliere saggiamente i potenziamenti che riteniamo più utili sul momento.

Proseguendo stanza dopo stanza, alla fine di ogni combattimento il gioco ci permetterà di scegliere diversi boost utili per aumentare il danno degli attacchi, la difesa, la ricarica, l’energia vitale e colpi speciali devastanti.
Inoltre, come ci spiega il maestro Splinter, eliminando i nemici e superando gli ostacoli potremo guadagnare delle monete drago molto utili per acquistare dei potenziamenti permanenti, con cui aumentare definitivamente le statistiche e molto altro.

Infine c’è l’immancabile negozio dove possiamo acquistare degli oggetti utili dal nostro negoziante noto come Il Presidente, un tipo losco che inspiegabilmente oltre a venderci la pizza per aumentare la salute avrà anche dei manufatti della nostra base che ci renderanno la vita più facile. Questi potenziamenti e oggetti saranno acquistabili con i rottami che troveremo, distruggendo oggetti o sconfiggendo i nostri avversari.
Tutto ciò ci restituisce un netto avanzamento del giocatore e di conseguenza una maggiore soddisfazione nel superare le stanze con maggiore facilità.
Non solo, ma diventando più forti e abili aumenta anche il desiderio di proseguire nella campagna e in fase di gameplay non si percepisce lo scorrere del tempo. In breve, arriverete a fine partita e, convinti di aver giocato solo per pochi minuti, saranno invece passate molte ore in cui vi sarete divertiti.
Amico, ma che ti prende?
Con tutti questi punti a favore potrete pensare di trovarvi dinanzi a un titolo perfetto e implacabile… ma purtroppo non è così. Per quanto ci sia varietà, molti approcci diversi e tanti misteri da scoprire nel corso della campagna, quando ci ritroveremo ad affrontare gli stessi nemici i dialoghi saranno praticamente identici.
Un difetto che va un po’ a spezzare la magia del gioco e che ci ricorda che le tartarughe sono in un continuo loop temporale.

Si tratta di un pelo nell’uovo che va un po’ a rovinare tutto un insieme di aspetti positivi che potevano renderlo un gioco perfetto, senza considerare i nemici che a volte si lasciano volutamente colpire fermando i loro attacchi.
Nonostante ci sia la possibilità di scegliere il grado di sfida, a volte il gioco stesso ci facilita il lavoro con questi piccoli difetti tecnici. Non solo, ma spesso anche gli alleati si ritroveranno a ripetere gli stessi dialoghi per una questione che abbiamo già affrontato in un tentativo precedente.
Che stile, fratello!
A colpire di più l’occhio è senza dubbio l’impatto visivo e il design dei protagonisti, dei personaggi secondari, dei boss e dei livelli.
Appena ci catapultiamo nel titolo ci sentiremo subito nel mondo delle Tartarughe, e ci sembrerà di essere direttamente nella serie animata di Nickelodeon del 2013 col design della serie del 2003, creando un perfetto miscuglio di stili e dettagli delle migliori serie con una visuale dall’alto che non lascia sfuggire i minimi particolari delle creature.

Per non parlare del sound design: ogni colpo che infliggiamo al nemico o che subiamo lascia un suono soddisfacente, tra fendenti di lame e colpi di bastoni e nunchaku.
La colonna sonora è un’ottima compagna d’avventura, che festeggerà i nostri trionfi una volta sgombrato un campo nemico o sconfitto un boss.
Insomma, chi ama i quattro fratelli mutanti e le loro avventure troverà pane per i suoi denti con questo Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, e ci passerete sicuramente delle sane ore di divertimento, soprattutto se giocate in multiplayer tutta la storia.
Ringraziamo ICO partners per averci fornito una chiave del loro gioco per realizzare questa recensione.
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