Recensione Warhammer 40,000: Space Marine – Master Crafted Edition | Il ritorno di un gioco che meritava di più

Non è un segreto, Warhammer 40k: Space Marine II è stato uno dei nostri titoli preferiti fra quelli usciti in un abbondante 2024, e questa nostra preferenza è finita per riflettersi nel nostro personale Game of The Year, in cui figurava fra le nomine.
Questi ultimi tempi hanno segnato forse il picco assoluto in termini contenutistici di ciò che l’universo di Warhammer ha da offrire, e non c’è mai stato un periodo migliore per recuperare i classici delle generazioni passate.
La “Master Crafted Edition” del primo Space Marine esiste esattamente a questo scopo, permettere ai nuovi e ai vecchi giocatori di fare esperienza di una colonna portante dell’ala videoludica del franchise con degli standard moderni.

Sarà riusciti il team di Relic e di SneakyBox a portare a termine questa delicata operazione?
Scopriamolo nella recensione dedicata!

Per l’imperatore!

Prima ancora di parlare di cosa è cambiato, penso sia d’obbligo riassumere in breve di cosa si sta parlando, anche per andare incontro a coloro che fra i nostri lettori si approcciano al titolo per la prima volta.
Warhammer Space Marine è un TPS che trova le sue radici nella settima generazione di console, prendendo molto dalle caratteristiche e tipicità dei titoli di questo particolare periodo.
Interpreteremo il capitano Titus, un intrepido e spietato Ultramarine che si ritroverà ad affrontare l’orda invasiva degli Orki, che minacciano di spezzare l’equilibrio dell’Imperium sotto la guida del terribile Grimskull.
Come spesso capita nell’universo di Warhammer, però, la vera minaccia si nasconde sempre dietro l’angolo, ed il Chaos fa presto ad annidarsi fra le schiere della nostra fazione, diffondendo il seme del dubbio e del tradimento fra le schiere dei nostri compagni.

Mettendo da parte la trama, parliamo di un titolo piuttosto ripetitivo, che si regge su un gameplay estremamente divertente ed immediato che premia chi sa lanciarsi in brutali comportamenti melee ma sa anche quando ritirarsi in copertura per sparare in sicurezza.
Certo, l’AI non era perfetta, fra nemici ingiustamente letali e alleati che tendevano a bloccarsi con una costanza davvero frustrante e a frapporsi nella nostra linea di fuoco; ma questo non impediva all’esperienza di dimostrarsi un piacevolissimo excursus nell’universo dark fantasy di Games Workshop.

La “Master Crafted Edition”

Nella sua ultima riedizione (dopo la Anniversary di ormai tanti anni fa), Space Marine rimane il medesimo titolo che avete amato o odiato ai tempi dell’uscita, con qualche piccolo accorgimento che vi permetterà di apprezzarlo di più se vi infastidiscono i compromessi della vecchia generazione.

Gli aspetti su cui si è applicata una maggiore attenzione sono certamente quelli estetici, dalle texture in 4k ai modelli, fra cui vorremmo evidenziare alcuni redesign che riteniamo assolutamente azzeccati. Di questi fanno parte ovviamente le armature dei nostri Space Marine, ma anche Grimskull, ora molto più credibile ed aderente alla complessa e sempre aggiornata lore di Warhammer.
Per il resto, le migliorie in termini grafici appaiono sottili, e non possiamo definirci troppo soddisfatti dal lavoro di smussatura delle texture, che a tratti appaiono ancora spalmate e poco definite.
Così trattato, il titolo difficilmente riesce ad adeguarsi a degli standard moderni, ma è sicuramente un deciso passo avanti rispetto alla versione originale che condivideva le limitazioni hardware della Xbox 360 e PS3.

Fra le modifiche troviamo anche un sistema di comandi modernizzato, sicuramente gradito a tutti coloro che vengono dalla recente esperienza del secondo capitolo, ed un rifacimento completo della UI per risultare meno antiquata.
Chiaramente un lavoro di ottimizzazione più che dovuto è stato svolto per rendere possibile la compatibilità nativa con Windows 11, ed il titolo gira ad oltre 400FPS e supporta le risoluzioni attualmente più diffuse sul mercato.

Non possiamo non parlare dell’aspetto che più ha fatto discutere, il prezzo a cui questo intervento di remasterizzazione “light” viene proposto, che ammonta alla cifra non proprio contenuta di 40 euro. Per quanto di soggettivo ci sia nel dare un valore piuttosto che un altro ad un titolo in questo mercato sempre influenzato dalle ultime tendenze, troviamo che un titolo del 2011 così trattato difficilmente possa ripagare un posizionamento di mercato così coraggioso, e la cosa si è senz’altro riflettuta nella reazione degli appassionati oltre che nelle vendite.

Vecchio gioco, nuovi problemi

Sfortunatamente però, le criticità non finiscono qui, ed il gioco è stato vittima di un seguitarsi di problemi tecnici e non solo.
Innanzitutto dobbiamo segnalare una presenza massiccia di glitch grafici e bug molto frustranti, primo fra tutti quello dello schermo nero che rende totalmente impossibile continuare a giocare durante la campagna single-player in alcuni segmenti.
L’AI dei compagni continua ad essere estremamente instabile, con compenetrazioni e pathfinding frequenti che rendono necessarie un intervento “di incoraggiamento fisico” se non addirittura il ricaricamento dal checkpoint.
Molto meno frequenti ma comunque piuttosto gravi sono state le istanze di crash, anche queste con conseguente ricaricamento del salvataggio.

Infine, e forse il problema più grave in assoluto, è quello che ci ha impedito di poter analizzare l’implementazione delle componenti online.
L’unica partita che siamo riusciti a joinare dopo 6 minuti di attesa si è presto sciolta dopo che i membri della squadra hanno lasciato uno dopo l’altro; un po’ a causa del numero molto basso di giocatori effettivi, ed un po’ per l’assenza di crossplay al lancio, fatale per un operazione di remasterizzazione di questo tipo.
Per chi fosse interessato a giocare il titolo su Steam Deck o Linux, è nostro dovere avvisarvi anche in questo caso che il titolo non sembra voler partire nonostante i nostri interventi manuali.
Fortunatamente, il team di sviluppo sembra essersi svegliato da un iniziale periodo di inattività, e sono già pianificate una serie di patch volte a migliorare la situazione e le istanze di incompatibilità di cui prima.


Ringraziamo Sega e Cosmocover per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

Warhammer 40,000: Space Marine - Master Crafted Edition
In conclusione
Warhammer 40,000: Space Marine – Master Crafted Edition si propone come un omaggio rispettoso a un cult del passato, mantenendo intatto il cuore del gameplay e aggiornando alcuni aspetti per adattarsi agli standard attuali. Tuttavia, il risultato finale è compromesso da vari problemi tecnici, da un comparto online incerto e da un prezzo di lancio difficilmente giustificabile in relazione alle modifiche applicate. In sostanza, una riedizione che al momento risulta superflua e difficile da consigliare su quelle passate.
Pregi
Il gioco che avete amato nel 2011
Alcune reskin e accorgimenti grafici azzeccati
Compatibilità e ottimizzazioni per sistemi e risoluzioni moderne
Difetti
Prezzo richiesto troppo elevato
Modifiche tecniche poco incisive nel concreto
Nuovi glitch, bug, crash e incompatibilità con Deck
Componente online impraticabile in sede di recensione
6.5
Voto