Recensione The Precinct – Avventura al Distretto di Polizia

Nel corso della storia del videogioco c’è sempre stato un fascino, più o meno celato, per il crimine, in cui i giocatori erano chiamati ad interpretare il malvagio di turno, invischiato in loschi traffici e affari.
Un altro lato della medaglia è quello della giustizia terrena, della polizia impegnata nella lotta a qualsiasi genere di crimine e di nefandezza, che però non è mai stato approfondito più di tanto

Almeno fino a quando Fallen Tree Games ha pensato di ergere la figura del poliziotto a protagonista inaspettato delle vicende con The Precinct. La lotta al crimine che andremo ad intraprendere avrà esito positivo oppure saremo piegati dalla corruzione e malvagità che attanagliano le strade?

Leggete la nostra recensione per scoprirlo!


LA STORIA DI UN POLIZIOTTO

Averno city, primi anni ottanta. Con una lugubre e piovosa atmosfera siamo introdotti in un affiatato commissariato di polizia, impegnato nella dura lotta al crimine. Qui faremo la conoscenza di molti nostri alleati e soprattutto del protagonista delle vicende, Nick Cordell Jr., figlio di un glorioso poliziotto morto tragicamente in servizio.
Il passato del nostro protagonista non gli ha impedito di entrare nello stesso distretto di suo padre, donandogli un’aura quasi da predestinato.

L’obiettivo di Nick diventerà quello di scalare posizioni nel commissariato, entrare nelle grazie di personaggi interessanti (anche se leggermente stereotipati), riuscire a dare un volto all’assassino del genitore e al tempo stesso arrestare i capi dei pericolosi gruppi criminali che si aggirano per la cupa città.
Prepariamoci quindi a scontri tra bande, sparatorie, multe per divieto di sosta e ogni genere di reato, in un contesto mutevole ed affascinante preso a piene mani dai classici noir del passato!


UN GAMEPLAY A MISURA DI POLIZIA

Il cuore pulsante del titolo di Fallen Tree Games è il gameplay, che fin da subito si mostra coraggioso ed intrigante, grazie a scelte davvero azzeccate.
Strutturato come un vero e proprio sandbox, The Precinct colpisce fin da subito con una scelta che ci riporta indietro precisamente alla fine degli anni ’90: la telecamera dall’alto, che dona al titolo più di qualche paragone con i primi capitoli di Grand Theft Auto.

L’azione si svolge in una città liberamente esplorabile, dove Nick Cordell dovrà districarsi tra una serie di eventi sia generati proceduralmente che regolati da un sistema simile a tanti open-world. Non sarà inusuale, infatti, trovarci catapultati in una rapina che stava avvenendo proprio in quel momento, o essere richiamati dal centralino per avvisarci di un crimine appena successo.

È inoltre molto interessante la dinamica dell’arresto: una volta arrivati a consegnare un colpevole alla giustizia dovremo fare tutta una serie di operazioni, come ad esempio controllare l’identità, perquisire o addirittura accusare i malcapitati.
Queste azioni, se fatte con scrupolo, porteranno come ricompensa dei punti abilità che, oltre a farci salire di grado, ci daranno la possibilità di potenziare il nostro Nick Cordell Jr. tramite un semplice albero delle abilità, fondamentale per proseguire l’avventura.

Qui, però, ci sentiamo di segnalare uno dei primi scricchiolii del titolo, e infatti, per quanto le situazioni siano per forza di cose limitate, ciò che troveremo davanti alla lunga potrebbe risultare leggermente ripetitivo, soprattutto nelle prime battute dell’avventura.
Come in un noir che si rispetti, non mancano le situazioni pericolose, dalle sparatorie agli scontri corpo a corpo, gestiti da un sistema che combina strategia ad azione.

Mentre il combattimento ravvicinato è gestito sia con una sorta di quick-time event, anche poco ispirati, è molto interessante il sistema delle armi da fuoco, simulato con un impianto ludico di coperture e una mira che non sarà semplice da padroneggiare ma che alla lunga darà le sue soddisfazioni, per quanto l’approccio iniziale non sia confortevole. Abbiamo, infatti, riscontrato delle piccole imprecisioni nel sistema di mira, causate molto probabilmente dalla visuale dall’alto.

Durante gli scontri avremo la possibilità, inoltre, di “fermare il tempo” (un po’ come avviene nei GDR o nei Tattici) e dare indicazioni ai nostri fidi poliziotti, donando agli scontri un senso di strategia che risulta davvero soddisfacente, soprattutto nelle fasi più avanzate.
Per esplorare la contenuta ma densa mappa in cui potremo trovare aspetti secondari più disparati, dalle gare clandestine ai meccanici, utilizzeremo vari mezzi per spostarci: dalla classica volante fino all’elicottero della polizia.

In particolare, con le autovetture vivremo momenti davvero adrenalinici, grazie alla possibilità di svolgere appassionanti inseguimenti più o meno letali, in cui la maestria di guida farà la differenza. In conclusione, il gameplay di The Precinct, per quanto non mostri particolari innovazioni, riesce ad essere solido e divertente, grazie soprattutto all’abilità degli sviluppatori di aver mescolato vari aspetti di tanti classici del passato, creando un mix intrigante e funzionale.


UN’AMBIENTAZIONE NOIR E D’IMPATTO

A livello puramente tecnico, The Precinct si presenta con una grafica a metà tra un cartone animato e un film noir, intervallata da scene di intermezzo statiche con uno stile riconoscibile, tendente sempre al cartoonesco.

Durante la nostra prova, svolta su Xbox Series S, non abbiamo incontrato bug o rallentamenti tali da compromettere l’avventura, se non in alcune scene concitate dove c’è stato qualche piccolo e fisiologico rallentamento. Si tratta, nel complesso, di un ottimo lavoro sotto questo di vista, aiutato probabilmente anche dalla grande intuizione della telecamera dall’alto.

La grafica è un elemento fondamentale che riesce a costruire e ricreare un’ambientazione e un’atmosfera davvero di grande impatto: sembra quasi, infatti, di essere in una pellicola d’azione tendente al giallo, con la minaccia sempre dietro l’angolo e con una città che non smette di mostrare la sua anima quasi sporca, corrotta e da ripulire.

Un ambiente reso vivo e pulsante da tanti elementi e intuizioni che rendono la nostra avventura realistica e coinvolgente, come ad esempio la grande quantità di persone, eventi casuali e soprattutto le automobili (tutte o quasi molto diverse tra loro) che troveremo durante le lunghe giornate di ronda.

Tutto ciò è arricchito ulteriormente da alcune piccole chicche, come ad esempio il meteo dinamico (che regala grande realismo) e la distruttibilità degli ambienti, che risulta non eccessiva ma veritiera soprattutto negli avvincenti inseguimenti che saremo chiamati a compiere.

Un appunto che ci sentiamo di fare è la mancanza della lingua italiana, sia per quanto riguarda il doppiaggio che la localizzazione, dato che riteniamo che sia un aspetto da tenere in considerazione soprattutto per la grande mole di dialoghi che troveremo nel corso delle ore trascorse ad Averno.


Ringraziamo PressEngine per averci fornito una chiave del loro gioco per realizzare questa recensione.

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The Precinct (Xbox Series X/S)
IN CONCLUSIONE
Pur non brillando per innovazione o storia, The Precinct si conferma essere un titolo dalle solide meccaniche, seppur con qualche imperfezione, e dall’ispirato comparto tecnico. Una lettera d’amore al noir e ai vecchi sandbox dei primi anni 2000, che saprà mettere d’accordo appassionati e non di un genere che, ancora oggi, risulta essere molto affascinante.
Pregi
Un’atmosfera molto ispirata
Una storia interessante e sfaccettata
Un comparto tecnico solido
Difetti
Non esente da alcuni bug o rallentamenti, soprattutto nelle scene più concitate
Potrebbe essere avvertita una leggera ripetitività
Gameplay a volte legnoso e non immediato
7.7
Voto