Recensione Nice Day For Fishing – Perfetto per le vostre giornate al mare

Dalla rete al pad, l’assurdo mondo di Viva La Dirt League compie un salto sorprendente con Nice Day for Fishing, un’avventura che porta sullo schermo videoludico tutta la comicità surreale e affettuosa dell’ormai celebre collettivo comico neozelandese nato su YouTube nel 2011.
Diventati virali grazie alle loro parodie del mondo videoludico, i Viva La Dirt League hanno conquistato un vasto pubblico grazie alle loro webserie che prendono in giro gli stereotipi dei videogiochi e dei videogiocatori.

ln particolar modo la serie Epic NPC Man, ambientata nel fittizio universo online di Skycraft, é riuscita ad attirare un vasto pubblico grazie al suo particolare umorismo nonsense ( a tratti potrebbe ricordare una sorta di versione fantasy di The It Crowd ) che prende in giro le meccaniche e dinamiche dei MMORPG e per l’appunto la rigidità degli schemi comportamentali degli NPC.

Il trailer di Nice Day For Fishing riprende in pieno lo spirito della serie principale.

LA WEBSERIE

La serie ruota principalmente attorno al villaggio di Honeywood, un’umilissima ambientazione di Skycraft, e ai suoi abitanti, come Bodger (un bot che lavora come fabbro). Egli inizialmente si comporta come un classico personaggio non giocante, ma piano piano comincia a sviluppare autocoscienza e mette in crisi le logiche rigide e buffe del mondo videoludico in cui vive.

In questo universo si muovono tantissimi deliranti character, la cui unica funzione, esattamente come per Bodger , è quella di interagire con i giocatori e assegnare quest di bassissimo livello o comprare e vendere oggetti. Tra questi abbiamo Baradun , un potente e insopportabile mago, Greg, un contadino fissato con l’aglio e spesso vittima di eventi assurdi (e bug), e Fred Orchardson, un povero venditore di frutta che sembra essere perseguitato da una sfortuna senza fine, dagli avventurieri che lo privano di tutte le sue magre finanze… e da sua moglie Freda.

Tra tutti i personaggi di Honeywood, però , il più iconico è forse Baelin il pescatore, un NPC di contorno come migliaia a cui è stato assegnato dai programmatori un’unica battuta e uno script semplicissimo. E così, nell’ambientazione di Skycraft, Baelin spicca e diventa l’opposto del personaggio di secondo piano, noto per la sua incrollabile determinazione a raggiungere il lago e “andare a pescare”, nonostante il caos che lo circonda.

Baelin’s Route, il cortometraggio completamente incentrato sul protagonista di Nice Day For Fishing.

Con l’unica frase in grado di pronunciare — “Morning! Nice day for fishing, ain’t it? Hua Ha ’”Baelin è diventato una figura centrale nella serie, e addirittura il protagonista di un cortometraggio epico in cui, nel tentativo di compiere la sua routine quotidiana, finisce per salvare la città di Wraith forzando la sua programmazione e imparando a non seguire gli schemi impostigli dai ”creatori”.
Il suo stoicismo e la sua eterna e immotivata allegria, frutto di una programmazione che lo ancorano su dei limitatissimi binari, lo rendono una parodia perfetta dell’eroe inconsapevole, oltre a un simbolo dell’umorismo surreale e affettuoso di Epic NPC Man.

Non stupisce quindi che venga scelto proprio il monodimensionale pescatore per far compiere a Viva La Dirt League un audace salto dall’intrattenimento digitale, che passa da YouTube al mondo del videogioco. Oggi, in sede di recensione, infatti abbiamo proprio Nice Day for Fishing, sviluppato da FusionPlay e pubblicato da Team17.
NDFF è un’avventura RPG in pixel art, incentrata sulla pesca con la canna (chi l’avrebbe detto), che fonde perfettamente l’amore per i videogiochi classici con l’ironia pungente e surreale tipica dei video di VLDL..


MORNIN’!

In Nice Day for Fishing, il nostro umile pescatore diventa protagonista di una storia tanto epica quanto parodistica, che – proprio come la webserie da cui prende ispirazione – ironizza sui cliché dei MMORPG e degli RPG in generale.

Il gioco si apre con una tranquilla giornata nella placida Honeywood, dove gli NPC seguono le loro pacifiche routine, circondati dai giocatori. Tuttavia, a causa dell’incompetenza di Baradun, tutti gli Avventurieri ( cioè quelli che dovrebbero essere i player del fittizio MMORPG ) vengono sloggati da Skycraft, e il nostro eroe, per effetto di un incantesimo (o forse di un bug?), si libera del suo status di semplice NPC e diventa un vero protagonista.

Pur potendo esprimersi con una sola frase, rimasta come unica limitazione del suo script originario, il nostro ex-personaggio non giocante acquisisce libertà di azione, statistiche, livelli ed equipaggiamento: questi potranno essere acquistati, ottenuti come ricompensa per le numerose missioni o addirittura “pescati” dai forzieri sommersi che incontreremo durante l’avventura.
L’inventario, volutamente limitato, si riduce alla possibilità di cambiare la inseparabile canna da pesca e il suo iconico cappello, e di equipaggiare un anello e una collana magici.

Da questo momento in poi, Nice Day for Fishing si trasforma in una missione per salvare – e ricostruire – il villaggio, messo a rischio da una minaccia oscura e crescente oltre che convenientemente declinata a tema… peschereccio.
Il gioco ci porta a esplorare un mondo piccolo ma ben caratterizzato, che mescola cliché fantasy e citazioni videoludiche. Nel frattempo, tutti i personaggi che abbiamo imparato ad amare in Epic NPC Man ( più qualche nuova aggiunta nel cast ) continuano ad assegnarci quest secondarie che riprendono lo spirito comico della serie.

Il citazionismo di cui è permeato Nice Day for Fishing costituirà uno dei punti forti per i fan (sfegatati o meno) dei VLDL.
Bodger perderà costantemente il martello del nonno, condannato a dover dare ancora e ancora la stessa semplicissima quest, e avrà bisogno innumerevoli volte dell’aiuto di Baelin per recuperarlo, diventando al contempo l’occasione perfetta per raccontare – perennemente– la storia dietro quell’oggetto leggendario. Greg invece, è ossessionato dal suo raccolto, e ci darà tantissimi incarichi a tema aglio. E che dire di Baradun, che ci metterà nelle situazioni più problematiche per poi portarci via il merito delle nostre azioni?

Persino i nomi e le descrizioni delle creature acquatiche sono pensati per far sorridere il giocatore dotato di un minimo di dimestichezza con il bestiario di Dungeons and Dragons e di conoscenza del mondo videoludico: esempio eclatante é l’intraducibile gioco di parole con il pesce non morto chiamato Cod Zombie.

Insomma, ciò che rende Nice Day for Fishing davvero unico è la sua capacità di mantenere vivo il brillante spirito comico dei VLDL: ogni dialogo e ogni situazione di gioco sono intrise di quella sottile ma irresistibile ironia che prende in giro i topos dei giochi di ruolo, senza mai scadere nel banale. Il risultato è un prodotto che riesce a essere tanto un tributo al genere RPG e alla Pixel Art quanto una sua divertente decostruzione.

Ma il fatto di risultare così legato alla webserie, non rende meno piacevole questo videogioco per chi non ne ha mai visto un’episodio, e anche chi non conosce nulla di Viva La Dirt League potrà divertirsi con l’umorismo dei dialoghi, il mood estremamente chill e le dinamiche di gioco.
Certo, i fan coglieranno più citazioni e dettagli, ma i nuovi arrivati saranno sicuramente catturati dal gioco. Anzi, c’è il “rischio” che, dopo aver giocato, si ritrovino a guardare compulsivamente tutti gli episodi di Epic Man NPC per continuare degnamente l’esperienza.


NICE DAY FOR FISHIN’, AIN’T IT ?

Il gameplay di Nice Day for Fishing si ispira chiaramente ai videogiochi retrò, fondendo meccaniche tipiche dei platform old-school e degli RPG a turni con un’idea originale e decisamente fuori dagli schemi. L’avventura si svolge per lo più sott’acqua: una volta lanciata la lenza, ci ritroveremo a esplorare i fondali, la cui profondità e superficie accessibile dipende dalla qualità e tipologia del nostro equipaggiamento.

Sarà il dio del mare, Thydon, insieme agli abitanti di Honeywood, a ricompensarci con potenziamenti essenziali man mano che completiamo le varie missioni. Questi upgrade ci permetteranno di calarci sempre più giù negli specchi d’acqua salata e dolce di cui è circondato il villaggio, affrontando correnti, ostacoli e altre sorprese spiacevoli lungo il percorso.

Il cuore del combattimento ruota attorno all’uso delle esche, che ci serviranno per ingaggiare “duelli” con pesci specifici in un sistema ibrido tra tempo reale e turni: una sorta di battaglia simbolica, in cui Baelin lotta per trascinare la preda in superficie con la sua canna da pesca.
Anche i boss (che non sono tutti pesci e creature marine) verranno affrontati in questo modo, una soluzione che effettivamente non ha molto senso, ma visto l’umorismo e l’autoironia del gioco non ci siamo fatti troppi problemi su questo punto.

Non mancano sezioni più classiche di esplorazione e platforming ambientate tra boschi e grotte, che si alternano alle consuete meccaniche da gioco di ruolo: salire di livello, ottenere nuovo equipaggiamento e apprendere incantesimi… da lanciare naturalmente sempre sui pesci, dato che non combatteremo mai fuori dall’acqua.

Troviamo inoltre la possibilità di raccogliere risorse necessarie alla ricostruzione di Honeywood, trasformando il giocatore in un catalizzatore per la rinascita del villaggio; giocatore che verrà ricompensato con l’accesso a diverse pozioni e altri consumabili, oltre ad incantesimi e pezzi di equipaggiamento sempre più potenti.

Nonostante le oltre 17 ore trascorse ad Azerim siano state un’esperienza piacevole e rilassante – tanto da spingerci a portare la nostra fidata Steam Deck al mare e a perderci nel gioco sotto l’ombrellone (proprio come accadde con un altro grande titolo retrò a tema pesca) – abbiamo trovato un po’ ripetitivo il continuo dover andare avanti e indietro per la piuttosto limitata mappa di gioco.

Comprendiamo perfettamente che, vista la natura parodistica del gioco, questa sia una scelta intenzionale: un chiaro riferimento alle classiche fetch quest che costringono il giocatore a grindare all’infinito. Tuttavia, in certi momenti, la ripetitività può comunque risultare un po’ tediosa, anche se va detto che Nice Day For Fishing riesce comunque a contenere queste dinamiche ed evitare che il gioco diventi davvero frustrante.

Il gioco presenta poi altri tre difetti strutturali che, pur non rovinando l’esperienza complessiva, ne limitano in parte l’impatto, specialmente agli occhi dei giocatori più navigati.
Il primo è la bassa difficoltà generale: tanto nelle fasi platform quanto nei combattimenti in stile RPG, la sfida è pressoché inesistente. Se da un lato questo rende l’esperienza adatta a un pubblico più ampio e rilassante da giocare anche in mobilità, dall’altro rischia di smorzare l’interesse di chi cerca un po’ più di profondità e tensione ludica.

Il secondo problema riguarda la progressione del personaggio, che risulta bloccata e poco tangibile per buona parte dell’avventura.
Fino a quando non si ottengono determinati potenziamenti o upgrade (spesso legati a specifici momenti della storia), non si avverte una vera evoluzione nelle capacità del nostro pescatore, complice anche il fatto che non ci sono tantissimi oggetti equipaggiabili in NDFF. In aggiunta, buona parte degli strumenti che troveremo in giro non saranno all’altezza di quelli che compreremo dagli altri NPC, portandoci a vivere una buona metà dell’avventura con lo stesso equipaggiamento.

In un gioco che vuole rifarsi ai grandi classici dell’RPG old-school, la mancanza di una progressione costante e appagante può lasciare un certo senso di stasi.
Siamo riusciti a non farci pesare troppo queste pecche limitando il nostro tempo sul gioco, prendendoci una lunga pausa ogni paio di ore di gioco in modo da farci ritornare su Nice Day For Fishing freschi e con la voglia di riprendere quella quest che avevamo interrotto.

Ma il difetto probabilmente più grave, per cui non c’è nessun “trick” possibile da parte del giocatore, riguarda il fatto che Nice Day for Fishing non offre alcun contenuto endgame: una volta conclusa la storia e le quest secondarie, anche queste obbligatoriamente prima del finale, il gioco termina senza lasciare spazio a ulteriori attività, sfide o segreti da scoprire.
Questo rende del tutto inutile qualsiasi grinding aggiuntivo nelle fasi finali del gioco. Livellare Baelin oltre un certo punto diventa insomma una perdita di tempo, dato che non ci sarà nulla contro cui mettere alla prova la sua potenza, dato che, già a circa il trentesimo livello, la sfida diventa davvero semplicissima.


HUA HA!

Dal punto di vista visivo e sonoro, Nice Day for Fishing riesce a evocare quel tipo di nostalgia che rimanda immediatamente ai titoli degli anni ’90, con richiami voluti al design di franchise come Mario World e Final Fantasy VI.
NDFF sembra uscito da una vecchia cartuccia per Snes, ma data la sua semplicità gira con la fluidità di un gioco moderno senza cali di framerate né rallentamenti, neppure su configurazioni portatili come Steam Deck. Inoltre, vista le poche risorse necessarie a farlo girare, il gioco riesce a spremere le capacità di durata del vostro handheld in portabilità, rendendolo per l’appunto il titolo perfetto da giocare al mare tra un bagno e una birra ghiacciata.

Parlando della grafica, non possiamo non notare come Nice Day for Fishing brilli per direzione artistica, fluidità e chiarezza visiva.
Lo stile pixel art scelto da FusionPlay è curato e riconoscibile: sia i ritratti che le versioni chibi di Baelin, Greg, Baradun e degli altri personaggi di Honeywood riescono a rievocare perfettamente i loro corrispettivi live-action, senza mai risultare troppo caricaturali e fuori contesto.

Ogni ambientazione ha un’identità visiva distinta e vibrante, e persino l’interfaccia utente, semplice e leggibile, contribuisce a mantenere pulito lo schermo e lasciare spazio all’immersione: inventario, mappa e quest log sono sempre accessibili in modo rapido e senza fronzoli. Comodissimi anche i comandi, sia in versione tastiera che controller.
Particolarmente riuscite sono le sezioni subacquee, in cui le correnti trascinano l’amo in anfratti nascosti, creando una sorta di piccolo enigma ambientale che aggiunge varietà all’esplorazione dei particolari ambienti acquatici. Ottimo anche il design delle nostre prede, variegato e coloratissimo, mentre ci è sembrato invece meno ispirato quello relativo ai boss, abbastanza banali e dimenticabili.


AUDIO E ACCESSIBILITÀ

La colonna sonora è sicuramente un altro punto forte, con melodie prese direttamente dalla serie e suonate con effetti da synth in sequenze morbide e cicliche che sembrano uscite anch’esse dai nostri stessi ricordi videoludici. Anche se i brani si ripetono spesso, il loro tono rilassato non stanca mai e accompagna perfettamente l’atmosfera cozy di Nice Day For Fishing.

Purtroppo, lo stesso non si può dire degli effetti sonori legati al parlato degli NPC: al posto del parlato, aldilà di brevissime frasi introduttive realmente doppiate, gli audio designer hanno optato per una serie di suoni sintetici, che riprendono ancora una volta il sound dei JRPG e Platform classici ma che potrebbero comunque risultare fastidiosi.

Nonostante questa sia stata una scelta stilistica coerente con lo spirito del gioco, un doppiaggio completo sarebbe stato sicuramente più interessante, viste le capacità comiche e artistiche dei VLDL. Anche le altre sonorità – salti, attacchi, incantesimi- ricalcano quello a cui siamo abituati a sentire da un titolo così volutamente retrò, senza risultare però irritanti.


Ringraziamo Pressengine per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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Nice Day For Fishing (PC)
In Conclusione
Nonostante non raggiunga i livelli qualitativi e la durata di un Dave The Diver, Nice Day for Fishing è una deliziosa parentesi videoludica che non ha bisogno di rivoluzionare il genere per lasciare il segno. Breve, nostalgico, divertente e curato, è un regalo perfetto per chi già ama Viva La Dirt League e un ottimo punto di partenza per chi ancora non li conosce. Se cercate un'esperienza rilassante, leggera, surreale e piena di cuore — da gustare magari nelle vostre ferie al mare — allora questo è decisamente il vostro giorno fortunato per pescare.
Pregi
Umorismo brillante e ben dosato
Sceneggiatura e dialoghi semplici ma coinvolgenti
Curato nei dettagli visivi e tecnici
Ottima colonna sonora
Comandi comodi e UI ben progettata
Difetti
Mappa troppo piccola e ripetitiva
Bassa difficoltà generale e Boss dimenticabili
Assenza totale di contenuti endgame
Poca varietà nel loot
Progressione del personaggio bloccata e poco gratificante
Doppiaggio quasi assente
8
Voto