Il primo Neverwinter Nights, sviluppato da BioWare, rappresentò una rivoluzione per il panorama degli RPG dell’epoca. Nonostante fosse meno complesso dal punto di vista narrativo rispetto ai Classic RPG (come Baldur’s Gate o Planescape: Torment ), puntava tutto sulla modularità, sull’accessibilità e su un gameplay fortemente ispirato al genere dungeon crawler.
Basato sulle regole della 3ª edizione di Dungeons & Dragons, NWN permetteva a ogni giocatore di vestire i panni non solo dell’eroe, ma anche del Dungeon Master, creando campagne offline e online quasi identiche a quelle da tavolo. Inoltre, grazie all’aiuto di una delle community più attive e longeve mai formatesi attorno a un videogioco, era possibile stravolgere completamente il regolamento e le ambientazioni classiche di D&d, dando vita ad avventure single e multiplayer radicalmente diverse.
Insomma, non stupisce che quello che all’epoca fu un ponte tra il classico gioco di ruolo cartaceo e il mondo digitale sia riuscito a entrare nella cultura pop del nascente millennio, diventando persino l’ambientazione e il Mc Guffin di romanzi e racconti brevi.
Quando Neverwinter Nights 2 vide la luce , quattro anni dopo il primo capitolo, le aspettative erano altissime. Obsidian Entertainment raccolse l’eredità di BioWare cercando di espandere e migliorare l’esperienza su tutti i fronti: un motore grafico più moderno (ma problematico), una campagna single player dotata di maggiore profondità narrativa – sebbene i dialoghi non siano invecchiati benissimo – e il ritorno ad un gameplay basato su un party di companion dalle personalità più marcate. A questo si aggiungeva l’adozione del ruleset della tanto discussa edizione 3.5 di Dungeons & Dragons.
Tuttavia, il gioco fu afflitto per tutto il suo ciclo vitale da una miriade di problemi tecnici e bug di gravità inaudita, insieme a un creation kit molto limitato rispetto al primo titolo, ne frenò fortemente l’impatto al lancio. Con il tempo – e soprattutto grazie alle eccellenti espansioni – Neverwinter Nights 2 riuscì a brillare per conto suo, offrendo una delle campagne più mature e coinvolgenti mai viste in un RPG dell’epoca, oltre a un’ampia libertà di esplorazione e personalizzazione del personaggio.
Oggi, entrambi i titoli sono considerati cult dagli appassionati del genere e finalmente, dopo che il primo Neverwinter Nights è stato rimasterizzato da Beamdog, anche il secondo capitolo, completo di tutte le espansioni ufficiali, si appresta finalmente a ritornare nelle moderne macchine da gaming grazie ad Aspyr Media. Gli sviluppatori texani saranno riusciti a fare giustizia a un titolo tanto ambizioso quanto imperfetto?
UN RAGAZZO DI PALUDE : LA TRAMA DI NWN2
Come ogni buon RPG che si rispetti, anche NWN2 : EE si apre con una fase di creazione del personaggio ben strutturata e articolata. È possibile scegliere di iniziare direttamente con un personaggio predefinito, selezionabile da una lista che include anche quelli creati da voi in precedenza, ma perché mai rinunciare al piacere di trascorrere decine di minuti a leggere le descrizioni di razze, classi, allineamenti, background, incantesimi e abilità? Immergersi nel mondo di Dungeons & Dragons è parte integrante dell’esperienza, e solo dopo essersi persi in questo mare di possibilità si passa alla personalizzazione estetica del personaggio, anch’essa dotata di una buona varietà di opzioni.

Per la nostra prova di questa remastered di Neverwinter Nights 2 abbiamo scelto di giocare la campagna base, della durata di circa 40-60 ore. Tuttavia, includendo anche le espansioni: Mask of the Betrayer (considerata ancora oggi una delle migliori esperienze nell’ambito dei CRPG), Storm of Zehir e Mysteries of Westgate , tutte comprese in questa Enhanced Edition, il titolo arriva a offrire oltre 100 ore di contenuti. La trama della campagna principale non è direttamente collegata a quella del primo capitolo, anche se si colloca temporalmente subito dopo la guerra tra Neverwinter e Luskan. NWN2 si apre con il ritorno di un potente warlock malvagio, noto come il Re delle Ombre. Il protagonista è un abitante del piccolo villaggio palustre di West Harbor, che in passato fu teatro di una titanica ma confusa battaglia, nella quale si pensava che il villain principale di NWN2 fosse stato definitivamente sconfitto. Il destino del personaggio giocante è strettamente legato a quel conflitto, in cui i suoi genitori trovarono la morte: l’infante venne quindi affidato alle cure dell’elfo ranger Daeghun.
All’inizio del gioco, questi eventi appartengono a un passato ormai lontano e il nostro eroe è ormai un giovane adulto che non ha mai lasciato West Harbor. Tutto cambia repentinamente quando il villaggio viene attaccato da un manipolo di Lamellin e Nani Grigi, guidati da un potente mago Githzerai . Una volta respinto l’assalto e recuperato un antico artefatto mistico da un complesso dimenticato, centrale per l’intera avventura, verremo inviati dal nostro genitore adottivo nella città di Neverwinter. È lì che l’avventura vera e propria avrà inizio.

Da questo momento in poi partirà un epico e lungo percorso che ci vedrà protagonisti, insieme a un roster di 10 companion, di una storia ricca di pericoli, scelte morali, crescita personale, alleanze inaspettate e battaglie memorabili. Saremo trascinati in lungo e in largo per una Costa Della Spada complessa e stratificata, dove ogni decisione potrà influenzare il corso degli eventi e determinare non solo il destino del nostro personaggio, ma quello stesso del Faerûn.
BYE BYE BUG… MA BENTORNATI DIFETTI STORICI
Delle premesse niente male, dunque, sopratutto se si considera l’esiguo prezzo di lancio di questa versione, che è circa di 26€. Tuttavia, è impossibile non notare come, anche in questa versione rimasterizzata, Neverwinter Nights 2 si porti dietro alcuni difetti storici che rischiano di compromettere l’esperienza, soprattutto agli occhi dei giocatori che vi si approcciano per la prima volta. La telecamera, ad esempio, resta uno dei punti più deboli del titolo: troppo sensibile, spesso imprevedibile, tende a incastrarsi dietro muri o elementi dello scenario, costringendo a continui aggiustamenti manuali per mantenere una visione chiara dell’azione o semplicemente per capire dove si stia andando a finire. Questo problema si acuisce in particolare durante l’esplorazione dei dungeon e delle location più articolate, dove la visuale instabile può rendere confuso l’orientamento, già penalizzato da ambienti visivamente poco vari e ripetitivi, con ridotta varietà di texture e stanze che si somigliano tutte. A peggiorare la situazione, una mappa piuttosto scarna e priva di punti di riferimento realmente utili, che raramente aiuta a ritrovare la strada o a comprendere la struttura dell’area in cui ci si muove. Inoltre, nei momenti più concitati — come durante gli scontri o le cutscene — la telecamera può diventare una vera nemica del giocatore, distraendo e spezzando l’immersione proprio quando il gioco dovrebbe dare il meglio di sé; un difetto tipico (e ancor più presente in NWN2) di un altro enorme capolavoro Bioware: Dragon Age: Origins.

Anche sul fronte delle animazioni, il tempo sembra essersi fermato. Se all’uscita il gioco poteva vantare una certa ambizione tecnica, oggi la rigidità dell’espressività facciale appare ancora più evidente. I personaggi muovono il volto secondo pattern ripetitivi e meccanici, con espressioni stereotipate che trasmettono ben poco pathos. Le cosiddette “facce morte” — sguardi fissi, sorrisi spenti, movimenti oculari inesistenti — sono ancora lì, a ricordarci l’epoca in cui il gioco è stato sviluppato. Non aiutano nemmeno le animazioni vocali, spesso fuori sincrono rispetto al parlato: i personaggi iniziano a muovere le labbra in ritardo oppure si bloccano mentre l’audio continua, creando un effetto dissonante che può risultare involontariamente comico o straniante, soprattutto nei momenti più drammatici.
Il combattimento soffre a sua volta di animazioni scivolose e poco rifinite. I modelli dei personaggi, talvolta, sembrano fluttuare sul terreno anziché camminare o correre, e l’impatto dei colpi non viene restituito visivamente in modo credibile. Come accadeva in molti GDR dell’epoca, le animazioni risultano anch’esse totalmente fuori sync, generando l’effetto visivo tipico — e decisamente sgradevole — dei combattimenti nei MMORPG che tanto andavano di moda durante quel periodo: modelli che colpiscono l’aria mentre gli avversari reagiscono come se fossero stati colpiti, come in un brutto incontro di wrestling. Il risultato è un modello di combattimento che, pur poggiando su solide basi meccaniche derivate da Dungeons & Dragons 3.5, finisce per apparire freddo e poco realistico, come in un film a basso costo con coreografie imprecise e fuori tempo. Superano la prova del tempo invece gli effetti, complice un buon lavoro di restauro, ancora oggi abilità e incantesimi restituiscono un certo gusto estetico nella composizione visiva.

Abbiamo trovato decisamente invecchiato bene il doppiaggio in italiano (il gioco infatti è pienamente tradotto in ben 7 lingue), decisamente superiore, per una volta, a quello inglese. Chiariamoci, non è privo di difetti e di momenti decisamente….meh, ma dato che parliamo di un gioco di quasi vent’anni fa, stupisce la qualità e l’attenzione riservata a questo lato.
Parlando delle cose buone di questa Enhanced Edition di NWN2 va pienamente riconosciuto che, al di là dei limiti tecnici ancora presenti, Aspyr Media ha svolto un lavoro solido e attento nella rifinitura generale del titolo, intervenendo in modo efficace là dove davvero contava: nella stabilità e nella fluidità del gameplay e della narrazione. Tutti quei bug che, all’epoca del lancio originale, potevano mandare in frantumi l’esperienza — crash improvvisi, salvataggi corrotti, interi pezzi di trama saltati a piè pari, script che non si attivavano, quest che si bloccavano senza possibilità di proseguire, classi e razze completamente inutilizzabili — sono stati finalmente risolti. Il gioco ora gira in modo stabile, con un framerate alto e costante, caricamenti rapidi e una generale sensazione di maggiore reattività nei comandi.

Le interazioni con l’ambiente, le transizioni tra aree, la gestione del party e l’utilizzo di skill e incantesimi risultano oggi più fluide e prive di quegli intoppi che un tempo obbligavano a frequenti quick save per paura di incappare in qualche errore irreversibile, e spesso neanche questi bastavano. Anche il pathfinding, pur non perfetto, è stato decisamente migliorato: i compagni si muovono con maggiore coerenza e non rimangono più incastrati in ogni ostacolo invisibile lungo il cammino, anche se, rispetto a titoli come Icewind Dale o al recentissimo Baldur’s Gate 3, continuano ad avere un’ intelligenza abbastanza carente.
NOVITÀ GRADITE E ASSENZE IMPORTANTI
Da un punto di vista strettamente quantitativo, non aspettatevi dunque dei cambiamenti epocali in materia di Quality Of Life per questa remastered. Aspyr ha preferito lavorare con attenzione per garantire la piena compatibilità di Neverwinter Nights 2: Enhanced Edition con i sistemi operativi, le console e le configurazioni hardware moderne, un aspetto tutt’altro che secondario per un titolo originariamente rilasciato nel 2006 che si portava dietro una marea di problemi e che negli ultimi anni praticamente era impossibile da far girare se non su virtual box o retro-pc . Uno degli interventi visivamente più evidenti riguarda la gestione delle risoluzioni: il gioco supporta finalmente i formati widescreen e gli schermi in alta definizione, eliminando le forzature e le bande nere che in passato affliggevano le configurazioni fuori standard. Questo consente di godere di una visuale più pulita e stabile, con interfacce ridimensionate correttamente e una resa grafica che, pur non stravolgendo l’estetica originale, la valorizza quanto basta per rendere l’esperienza visivamente più gradevole e meno datata.
Anche la resa delle texture beneficia di un intervento mirato: pur senza introdurre nuovi asset ad altissima definizione e qualità, come fatto da Bethesda per la recente remaster di Oblivion, Aspyr ha migliorato la nitidezza generale di NWN2, la gestione del filtro anisotropico e il contrasto delle superfici, rendendo gli ambienti e i modelli dei personaggi più leggibili. Il gioco non può certo competere con le produzioni moderne sul piano tecnico, ma riesce a scrollarsi di dosso quella patina di sfocatura e slavatura che affliggeva la versione originale su macchine attuali.

Nonostante il lavoro di ottimizzazione svolto da Aspyr sia in gran parte convincente, c’è un ambito che avrebbe meritato un intervento più profondo: l’interfaccia utente. Neverwinter Nights 2 mantiene infatti pressoché inalterato il suo sistema di menu, finestre e comandi a schermo, ereditato direttamente dalla versione originale. Questo significa che l’interfaccia resta fortemente ancorata a una logica da gioco per PC di metà anni 2000: ingombrante, frammentata e spesso poco intuitiva. La gestione dell’inventario, delle abilità, degli incantesimi e dei membri del party risulta ancora oggi macchinosa, con finestre multiple sovrapposte e una densità di informazioni poco leggibile, soprattutto su schermi di dimensioni ridotte.
L’introduzione di una modalità controller, pensata per facilitare l’esperienza su console fisse e handheld e su PC da salotto, rappresenta un tentativo interessante ma purtroppo non pienamente riuscito. Sebbene le intenzioni fossero lodevoli, l’implementazione pratica lascia molto a desiderare: la già citata telecamera instabile e imprevedibile rende l’esplorazione tramite analogico spesso frustrante, specialmente all’interno di dungeon articolati o durante i combattimenti più caotici. A questo si aggiunge il fatto che l’interfaccia, non essendo stata ripensata per un uso “da divano”, mal si adatta ai comandi a croce direzionale e ai tasti funzione: navigare tra le abilità, selezionare incantesimi, gestire il party o assegnare punti abilità durante il passaggio di livello diventa rapidamente farraginoso, se non addirittura scoraggiante.

La modalità controller, insomma, sembra più una soluzione d’emergenza che un’implementazione strutturata. Il gioco resta chiaramente pensato per mouse e tastiera, e anche così avrà bisogno di qualche ora di assestamento, come ci siamo accorti durante il prologo quando abbiamo speso dieci minuti buoni a capire come dare l’input ai pg per buttare giù una stramaledetta porta. Chi decidesse di affrontare NWN2: EE con un pad dovrà mettere in conto una curva di apprendimento ripida, non dovuta alla profondità del sistema di gioco, ma alla scomodità con cui vi si accede. Un’occasione mancata, che rende evidente come un lavoro di remaster certosino come questo avrebbe dovuto prevedere un redesign completo dell’interfaccia, sopratutto per console, o quantomeno una sua semplificazione, un vero peccato insomma che le nostre ambizioni di poter giocare Neverwinter Nights 2 al mare siano state brutalmente tarpate.

Uno dei punti che invece siamo certi sarà più apprezzato dalla community, tuttavia, è il lavoro fatto sul supporto ai contenuti customizzati. Nonostante, come già detto in apertura alla recensione, il toolset non sia sviluppato come quello del primo capitolo, Neverwinter Nights 2 può contare su un nutrito numero di aggiunte single e multiplayer sviluppati dai fan del genere, esistono centinaia di moduli personalizzati, campagne alternative, espansioni amatoriali e strumenti da dungeon master. Aspyr ha garantito che gran parte di questi contenuti siano ancora pienamente caricabili, anche su piattaforme moderne e (se le informazioni in nostro possesso sono corrette) perfino su console, dove in passato il modding era escluso. La compatibilità con i creation kit classici e con i pacchetti CEP (Community Expansion Pack) viene mantenuta con cura, offrendo una continuità importantissima per chi torna sul gioco per esplorare le creazioni della community o magari per recuperare moduli mai giocati. In un’epoca in cui molte remastered si limitano a operazioni di facciata, questo lavoro di rifinitura tecnica e di conservazione dell’eredità modding rende l’Enhanced Edition un progetto rispettoso della sua base di fan, oltre che uno strumento accessibile per chi si avvicina per la prima volta a questo piccolo grande classico del GDR occidentale.
Neverwinter Nights 2: Enhanced Edition è disponibile per: PC (su Steam e GOG ), Playstation 5, Xbox Series X/S, Nintendo Switch ed è un gioco verificato Valve per Steam Deck.
Ringraziamo Sandbox Strategies per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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