In passato STWGames vi ha portato l’analisi approfondita di prodotti IEMs destinati ad un pubblico principalmente di giocatori, e da allora il nostro focus si è spostato su soluzioni adatte ad una fascia più esigente costituita da ascoltatori appassionati ed audiofili.
Nella recensione di oggi tratteremo delle Kiwi Ears Aether, delle in-ear monitors costruite attorno ad un unico, enorme, driver planare magnetico da 15,3mm.

Fra le intenzioni della azienda, per nulla nuova agli appassionati, quella di ricreare l’esperienza tipica delle cuffie open, caratteristica che si può evincere dal design particolare degli interni e dalla tecnologia planare del driver.
Sarà questo il vostro prossimo acquisto?
Scopritelo in questa recensione!
Packaging
Il packaging delle Kiwi Ears si presenta con un’estetica molto apprezzabile, forse anche leggermente vaporwave considerando i colori sfumati fra il rosa e il viola.
Estrarre le cuffiette dal loro involucro è stato stranamente complicato, essendo incastonate in un cubetto che non pareva fornire un sistema di apertura che non fosse la forza bruta.

Ad ogni modo, nella scatola troviamo il cavo staccabile 2-pin (0,78 mm) con jack 3,5 mm, otto coppie di gommini auricolari in silicone (tre misure per colore), una custodia rigida con zip e il cartoncino di garanzia. Abbiamo apprezzato anche in questo caso l’inclusione della custodia in simil-pelle, un optional sempre più comune ma che non cessa di garantire a questi prodotti un feeling piacevolmente premium.
Design ed estetica
Il design delle Aether è molto particolare, potendo godere di grosse (forse anche troppo) scocche in resina nera liscia, impreziosite da un faceplate in alluminio con pattern glitterati riflettenti.
Questo particolare le rende particolarmente accattivanti e fotoigeniche, non perdendo allo stesso tempo di una certa eleganza.
Sul retro del guscio è incisa la firma Kiwi Ears su uno sfondo testurizzato, mentre il bordo metallico intorno al faceplate conferisce una sensazione di piacevole solidità strutturale.
L’ugello è in metallo con griglia protettiva e presenta un labbro di sicurezza per gli ear tip, oltre a numerosi fori di ventilazione anti-pressione. Il design prevede anche piccoli fori di ventilazione nella scocca per migliorare l’estrazione dell’aria dai condotti.

Dal punto di vista puramente estetico, il livello percepito è certamente quello di un prodotto premium che non si lascia surclassare dai competitor sulla medesima fascia di prezzo.
Come dicevamo, le Aether sfoggiano una forma semi-custom piuttosto robuste ed ingombrante, il che può richiedere un’attenta scelta di gommini per ottenere una buona tenuta in orecchio.
Per fortuna, una volta posizionati correttamente, gli IEM si rivelano sorprendentemente comodi anche dopo diverse ore di ascolto.
In sintesi, il comfort è buono, ma non c’è dubbio che alcuni utenti dalle orecchie più minute possano percepire l’ingombro dei gusci come eccessivo.
Il cavo di serie (2-pin 0,78 mm, lunghezza circa 120 cm) è morbido ed estremamente leggero, dotato inoltre di ferretto regolabile. Si tratta di un buon cavo di base, che non si aggroviglia troppo facilmente e che migliora la maneggevolezza delle IEMs in uso quotidiano, anche se è fornito soltanto con una classica terminatura jack da 3.55mm.
Specifiche tecniche
Specifica | |
---|---|
Driver | 1×15.3 mm Planar Magnetic |
Sensibilità | 105 dB SPL/mW (a 1 kHz) |
Impedenza | 14 Ω (a 1 kHz) |
Risposta in frequenza | 20 Hz – 20 kHz |
Connettore | Detachable 0.78 mm 2‑pin |
Cavo incluso | Cavo rimovibile 2‑pin (~120 cm) |
Cassa | Shell in resina medica, faceplate “marbled” lucido |
Accessori in dotazione | 1×Aether, cavo, 3 paia di ear‑tips silicone, custodia, manuale, garanzia 1 anno |
Con i suoi 14 Ω di impedenza e 105 dB/mW di sensibilità, l’Aether risulta relativamente facile da pilotare, al punto che anche smartphone e lettori portatili possono sfruttare il driver ad un volume che definiremmo sufficiente.
In ogni caso è consigliabile l’abbinamento con DAP o amplificatori portatili di buona qualità per spremere a pieno le potenzialità degli auricolari, che comunque offrono un discreto margine di miglioramento.
Nel nostro caso lo abbiamo accoppiato ad un iFi Go Pod, un iFi Zen V2, un FiiO KA13 e un più discreto Jcally JM6 Pro, ottenendo dei buoni risultati in ciascuno degli scenari.

Dotandosi di un driver planar da 15,3 mm, probabilmente il più grande mai installato in una in-ear compatta, l’Aether si pone senza dubbio in una fascia considerabile alta/premium per la media delle soluzioni IEMs provenienti dalla Cina e apprezzate dagli appassionati.
Parlando di tecnicismi, il diaframma ampio, sospinto da magneti neodimio N52 stratificati, offre un boost nei bassi che dovrebbe garantire al contempo profondità e controllo, senza compromettere la resa in velocità o dettaglio.
Il mercato delle IEMs è estremamente dinamico ed in continuo mutamento, tanto che diversi modelli vengono pubblicati da una singola azienda nel corso dello stesso anno sulla stessa fascia di prezzo. Considerando i prezzi attuali, i 140 euro richiesti per l’acquisto di questo prodotto sono più che giustificati per tutti questi ascoltatori che sono alla ricerca di una soluzione di tutto rispetto, che riesce a soddisfare un’utenza molto vasta grazie ad un bilanciamento applicato con grande dedizione e cura.
Qualità sonora
L’esperienza di ascolto che ha portato alla stesura di questa recensione si è concentrata in una particolare playlist in FLAC contenente brani di molteplici generi musicali che spaziano dagli anni 70 fino ad oggi (es).
Dal punto di vista sonoro, l’Aether offre un bilanciamento piuttosto neutro con una leggera enfasi sulle frequenze basse, rispettando i presupposti con cui l’azienda le aveva presentate.
In particolare i sub-bassi scendono molto in profondità e mostrano buona estensione senza incappare in artefatti sonori fastidiosi.
Il risultato è un basso profondo e controllato, capace di un vigoroso rimbombo quando richiesto ma rimanendo sempre pulito e preciso.
Le frequenze medio-basse risultano naturale e leggermente calde, conferendo agli strumenti una certa corposità che abbiamo molto apprezzato.
La gamma media rimane anch’essa molto pulita e fedele nella riproduzione: le voci maschili sono dettagliate e molto intime, mentre le voci femminili possono suonare un po’ meno coinvolgenti a causa della maggiore corposità dei bassi.
Gli acuti invece si estendono con grande aria e dettaglio, mantenendo una sensazione di brillantezza senza mai risultare fastidiosamente sibilanti. In particolare, il driver planare regala un’esperienza d’ascolto molto fine sulle frequenze più alte, riuscendo a mantenere un certo controllo che evita di stancare l’orecchio dell’ascoltatore medio (ma rappresentando comunque un potenziale punto a sfavore per gli ascoltatori più sensibili).
La scena sonora dell’Aether è sorprendentemente ampia e stratificata; nell’ascolto non abbiamo fatto fatica a percepire la profondità sia in senso verticale che orizzontale, riuscendo anche a individuare correttamente la posizione di ciascuno strumento all’interno del mix.
Il driver planare permette infatti di staccare agevolmente i diversi layer sonori, con un imaging preciso che fa percepire nettamente la direzione di ogni suono ed il suo posizionamento all’interno del palcoscenico.
Quanto alla velocità, l’Aether mostra un attacco rapidissimo delle note: la risposta all’impulso è davvero fulminea, garantendo transitori nitidi e punch nei bassi. Il decadimento è invece un po’ più lento, il che rende il suono complessivo più corposo e ricco.
Volendo concludere la nostra riesamina sonora, l’Aether può gestire con facilità tracce elettroniche dense di dettagli sonori quanto quelle liriche o acustiche, rendendosi una scelta di tutto rispetto a prescindere dai vostri gusti musicali.
Ringraziamo Kiwi Ears per averci fornito un sample di queste cuffie per la recensione!
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