
Il 21 maggio ha visto l’uscita, tramite la piattaforma Steam, di JDM: Japanese Drift Master: titolo sviluppato da Gaming Factory che vuole rendere omaggio al drifting nelle sue più svariate forme, e ambientato interamente in Giappone.
Abbiamo avuto modo di testare la versione (unica disponibile) per PC di cui, alcuni mesi fa, era già stata resa disponibile una demo giocabile.
Il piccolo team di sviluppo ha impiegato anni per portare alla luce qualcosa che non si vedeva dai tempi di Need For Speed Underground e, per contesto e ambientazione, dalla serie (marchiata SEGA) di Initial D .
Un arcade, o meglio simcad, dove derapate, controsterzo, sgommate e chi più ne ha più ne metta sono il fulcro di un titolo ambizioso che non si è voluto porre troppi limiti . Questo, oltre che essere un pregio, è anche forse il suo maggior difetto.
Se volete approfondire meglio e sapere cosa ne pensiamo: beh, salite a bordo con noi, allacciate le cinture e partiamo per questa recensione completa!
AMBIENTAZIONE
Sicuramente, uno degli aspetti più interessanti della produzione è il luogo in cui ci troveremo a “driftare” e dove si svilupperà anche l’intera trama di gioco.
Avremo infatti la possibilità di gareggiare ed esplorare un’ampia mappa fittizia, denominata Guntama e ispirata alla regione di Honshu in Giappone.

Correremo su oltre 250Km di strade che attraversano colline disseminate di ciliegi in fiore, città ricolme di neon luminosi e borghi con templi avvolti nella nebbia, lanterne scintillanti e pagode che riproducono fedelmente la storia della cultura orientale.
Insomma, sicuramente tutto molto affascinante, autentico e di buon impatto scenico oltre che visivo.
La componente palesemente nipponica riguarderà anche i modelli di auto: Toyota, Honda, Suzuki Nissan (solo per citarne alcuni), e altri famosi marchi che hanno fatto la storia, saranno disponibili al giocatore per immergerlo completamente nella cultura automobilistica del Sol Levante.
Va fatto sicuramente un plauso agli sviluppatori per il tentativo di voler ricreare con una cura certosina luoghi, personaggi e motori di connotazione made in Japan.
MODALITÀ DI GIOCO
JDM presenta una modalità principale di gioco in cui vestiremo i panni di Tomash, un ragazzo polacco e grande appassionato di motori, che si trasferisce dall’Europa in oriente dopo alcune tristi vicende personali e familiari.
Il compito del nostro protagonista sarà quello di avventurarsi e farsi strada tra gare clandestine per guadagnare soldi, comprare e modificare auto fino a battere il campione locale di drifting, e diventare il più grande pilota di Guntama.

La trama si sviluppa attraverso le varie missioni principali, e viene narrata tramite l’ausilio di un manga che ha anche lo scopo di introdurci tutti gli altri personaggi (buoni e cattivi) in cui il nostro protagonista si imbatterà.
L’idea del fumetto in stile giapponese è sicuramente carina, e aiuta il giocatore ad immergersi meglio in una storia che non definiremmo di certo entusiasmante, ma che anzi risulta abbastanza scontata e banale.
Le altre modalità di gioco includono l’esplorazione libera della grande mappa open world con competizioni a punti su tracciati cittadini, rurali o montani, gare di velocità pura e missioni secondarie (come le consegne di sushi) che diversificano abbastanza l’esperienza.
Avremo inoltre anche l’opportunità di frequentare una scuola di drift, fondamentale per poter imparare al meglio le basi e tecniche di guida più avanzate.

Infine, per quanto concerne il multiplayer online, esso consente di gareggiare contro avversari in vari eventi drift o esplorare l’open world in compagnia di altri giocatori sfidandosi poi in gare stagionali e partecipando a raduni virtuali in stile car meet.
Tutto sommato una proposta che possiamo definire piu’ che discreta e che, a detta degli sviluppatori, dovrebbe anche ampliarsi nei prossimi mesi con l’estensione della carriera, l’aggiunta di nuove auto e della modalità split screen per giocare in due giocatori.
STILI DI GUIDA
Analizziamo ora quello che è il fulcro del gioco: padroneggiare le auto nei diversi stili che l’esperienza propone. Nel menù principale sarà possibile selezionare la modalità con cui vogliamo approcciarci alla guida, e potremo scegliere tra Arcade e Simcade.

Non lasciatevi tuttavia ingannare dal fatto che è possibile fare una selezione, perché JDM rimane a tutti gli effetti un gioco arcade che, nella sua forma simulativa, cerca di restituire nel modo più realistico possibile tutta la sensazione del drifting.
Pensare quindi di prendere in mano il gamepad e iniziare a fare i fenomeni con derapate e sgommate degne di Bartosz Ostalowski (Guinness World Record di questa disciplina) è soltanto una pia illusione con cui vi scontrerete fin da subito.
Sarà necessario tempo e dedizione per capire come approcciarci alla pista, affrontare le curve, effettuare le derapate e “andare via di traverso” senza uscire fuori strada o, peggio ancora, scontrarsi contro altre auto.
Nella maggior parte degli eventi e delle gare, lo scopo non sarà quello di arrivare primi al traguardo, bensì di totalizzare più punti possibili attraverso la nostra abilità in questa particolare disciplina di guida.

Il lavoro fatto dagli sviluppatori è di buon livello e, grazie anche ad un sistema di difficoltà ben bilanciato, saremo in grado di prendere piano piano confidenza con il gioco, migliorarci e poi cominciare veramente a divertirci; e questo, è sicuramente uno degli aspetti meglio riusciti della produzione.
In base all’auto che avremo selezionato, l’approccio alla pista sarà diverso e quindi richiederà di prendere inizialmente confidenza con il veicolo. Anche gli eventi metereologici, come la pioggia, avranno un impatto sullo stile di guida.
Ovviamente, per potersi godere appieno il titolo consigliamo l’ausilio di un volante, e siamo certi che gli appassionati così faranno, nonostante sia assicurato un buon grado di soddisfazione anche con il gamepad.
Cosa non funziona?
Se pensate che sia tutto rose e fiori, beh, dobbiamo ammettere che purtroppo non è proprio cosi. Ci sono infatti alcune pecche che rovinano in parte la buona esperienza di gioco, rendendola a nostro avviso solo sufficiente.
In primis, dobbiamo segnalare un sistema di collisioni sia con l’ambiente che con le altre auto che ci ha lasciato più di qualche perplessità, per non dire peggio.

Nel caso in cui impatteremo contro un muretto, un altro veicolo o qualsiasi altro ostacolo, la nostra auto semplicemente rimbalzerà come se fosse fatta di gomma, non riportando danni sensibili (almeno a livello standard di difficolta da noi impostato).
Anche dal punto di vista estetico, dopo un incidente anche a folle velocità non cambierà nulla, con nessuna parte della carrozzeria che si staccherà e neanche un minimo segno o graffio: la nostra auto sembrerà ancora nuova, come appena uscita dal concessionario.
Un altra caratteristica che va migliorata è l’intelligenza artificiale degli avversari. A volte si lasciano superare o battere come se non ci vedessero, altre invece si accaniscono contro di noi come se fossimo l’unico concorrente in gara.
Non è sempre così, fortunatamente, ma questo è un aspetto in cui ci siamo imbattuti diverse volte e che va sicuramente corretto e affinato.

Infine, segnaliamo che alcune strade appaiono con le corsie di guida decisamente più strette della norma, e questo non aiuta in fase di derapata a mantenere l’auto in strada.
Dal lancio del titolo ad oggi, sono state rilasciate diverse patch che hanno apportato modifiche al gameplay, e siamo certi che il team di sviluppo continuerà a lavorare in questo senso per poter migliorare un esperienza di guida che, allo stato attuale, soddisfa solo in parte.
PARCO AUTO E TUNING
Dove il prodotto non delude è nel numero di auto disponibili e, per gli appassionati, nella presenza di alcuni modelli storici. Oltre ai brand già citati a inizio recensione, sono presenti vere icone del mondo JDM come la Nissan Silvia S15 e la Toyota AE86 (ribattezzata Toyuni Hatchi).
Questo farà la gioia di collezionisti e appassionati dei racing game, che gioiranno nel poter guidare auto che hanno fatto la storia giapponese del drifting. La riproduzione estetica dei modelli, sia esterni che interni, è di buon livello anche per quello che concerne il rombo dei motori, e in generale riteniamo sia stato fatto davvero un ottimo lavoro.

Anche la sezione tuning non delude le aspettative, e ogni veicolo può essere modificato profondamente sia dal punto di vista della carrozzeria che delle prestazioni.
Si può sostituire la verniciatura, il body kit, o ancora personalizzare cerchi, spoiler, luci posteriori e scarichi; sarà anche possibile intervenire sulle sospensioni, il differenziale, il cambio, il turbo e l’impianto frenante, e persino gli interni sono modificabili con sedili da corsa, volanti sportivi e rollbar.
Il livello di dettaglio è tale da permettere anche la regolazione della pressione delle gomme, in modo da effettuare derapate in base al proprio stile di guida.
Gli amanti delle modifiche e customizzazione del proprio bolide da corsa avranno quindi la possibilità di sbizzarrirsi, e resteranno estremamente soddisfatti.
Ma quanto mi costi?
Ma anche in questa sezione dobbiamo segnalare purtroppo un altro aspetto negativo, forse anche fin troppo.
Le auto disponibili costano veramente tanto e, anche per quello che concerne il tuning, il prezzo delle parti meccaniche ed estetiche è troppo alto. Aggiungiamo inoltre che spesso, per poter vincere una determinata gara, servirà uno specifico potenziamento, rendendo l’esperienza particolarmente frustante.

Questo perché la bilancia tra premi ottenuti in gara e costo di auto e modifiche è totalmente sproporzionata, pendendo vertiginosamente verso la seconda a discapito dell’esperienza di gioco.
È necessario che ci sia più equilibrio tra le due e, in questo senso, siamo speranzosi che Gaming Factory apporti le opportuni correzioni tramite future patch.
COMPARTO TECNICO
Chiudiamo la nostra recensione andando ad analizzare quello che è il comparto tecnico del gioco che, se da una parte fa vedere i muscoli, dall’altra mostra il fianco con qualche criticità.
A livello grafico, l’utilizzo dell’Unreal Engine 5 dona a JDM un aspetto assolutamente convincente sia per quello che concerne la resa delle auto che delle ambientazioni.


Sia gli esterni che gli interni delle macchine sono molto ben realizzati, e riproducono molto fedelmente la controparte originale.
Guidare tra le strade giapponesi risulta estremamente piacevole e non vi neghiamo che a volte ci siamo ritrovati a perderci nell’open world solo per il gusto di guidare e osservarne i suoi fantastici panorami.


Buona anche la resa degli eventi climatici come la pioggia o il vento e i vari effetti particellari, che risultano molto ben realizzati e donano quel realismo che aiuta ad immergere ancora di più il giocatore.
A tal proposito, segnaliamo anche la presenza del ciclo giorno/notte che permette di godersi dei tramonti meravigliosi in game e che dimostra quanto il piccolo team di sviluppo si sia prodigato per portare un prodotto visivamente appagante.
Ma come corre su PC?
Sappiamo quanto l’UE5 sia un motore abbastanza scalabile, ma grazie all’utilizzo delle tecnologie di upscaling e frame generator può essere fruito anche sui computer un po’ meno performanti.
Sulla nostra configurazione di prova con Intel i7 13a Gen., 32Gb Ram DDR5 e RTX4080 siamo riusciti ad ottenere un framerate anche oltre i 60FPS in 4K, impostando al massimo i dettagli attraverso l’implementazione del DLSS.

Purtroppo i possessori di schede grafiche AMD resteranno delusi nel sapere che il gioco non supporta l’FSR, e questa la riteniamo una brutta mancanza in quanto, senza l’ausilio della Super Resolution e vari Upscaling che mette a disposizione, sarà necessario intervenire sui parametri per avere un titolo perlomeno giocabile.
Su handeld dotata di Ryzez 7 8840U, 32Gb DDR5 e GPU Radeon 780M, il gioco in full HD e con dettagli medi non riusciva a superare i 30FPS, ed è stato necessario abbassare la risoluzione a 720p e scalare ancora più verso il basso i vari parametri per rendere fruibile e godibile il titolo.
Abbiamo anche riscontrato alcuni bug e tempi di caricamento decisamente lunghi sia prima di una gara che anche tra una semplice schermata di gioco e l’accesso alla mappa.
Alcuni aggiornamenti successivi all’uscita del gioco hanno risolto un po’ le cose, ma Gaming Factory dovrà lavorare ancora per migliorare la situazione, soprattutto per quello che riguarda l’implementazione dell’FSR delle GPU AMD.
Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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