Nel panorama degli amplificatori per cuffie desktop, dove la competizione tra chip DAC delta-sigma sembra aver raggiunto un punto di stagnazione tecnologica, Hifiman presenta con la Serenade (in questo caso il modello Wireless) una proposta che abbraccia la filosofia opposta: quella dell’R2R ladder DAC. Frutto dell’acquisizione di Goldenwave, questo dispositivo AIO promette di portare il caratteristico suono analogico della tecnologia ladder nel mondo dello streaming wireless, il tutto mantenendo il prezzo competitivo di circa 1000 euro.

Ma riuscirà davvero a giustificare il suo prezzo in un mercato sempre più affollato di soluzioni competitive?
Packaging
Come tutte le confezioni Hifiman da qualche anno a questa parte, anche quella della Serenade Wireless non punta sull’impatto visivo ma sull’assoluta sostanza:

Oltre al dispositivo, troviamo cavo di alimentazione, USB-B e l’antenna WiFi che caratterizza questa versione. La documentazione completa è disponibile online tramite QR code, e non ci sono accessori premium o cavi di qualità superiore, ma considerando il posizionamento di prezzo, la dotazione risulta tutto sommato adeguata.
Design e costruzione
La Serenade Wireless mantiene il design distintivo della linea Goldenwave: chassis completamente nero con finiture opache e testi bianchi che conferiscono un’estetica professionale e moderna. Il peso importante di 3,9 kg distribuiti su dimensioni di 330x255x50mm, è giustificato dalla presenza di un trasformatore toroidale da 50W con avvolgimenti in rame privo di ossigeno e da quasi 30.000 microfarad di capacità di filtro.

Le dimensioni di 330x50x255mm rendono il dispositivo compatibile con qualsiasi setup desktop senza risultare eccessivamente ingombrante. La qualità costruttiva segna un netto miglioramento rispetto ai prodotti Hifiman del passato: tutti i controlli risultano precisi e ben rifiniti, dal potenziometro del volume ai tre pulsanti di controllo posizionati sulla parte superiore del pannello frontale.
Il display LCD fornisce informazioni essenziali senza distrazioni visive eccessive, con luminosità regolabile per adattarsi a qualsiasi ambiente.
Segnaliamo la necessità di farci una particolare attenzione, dal momento che nel nostro caso il dispositivo è arrivato con il pannello lucido già graffiato.
Connettività e streaming
La Serenade non si limita a essere un semplice DAC/amplificatore ma integra funzionalità di streaming che la rendono particolarmente versatile. Le opzioni di ingresso includono USB-B, coassiale, ottico, RCA analogico e, aspetto particolarmente interessante, connessione LAN Ethernet che bypassa il chip XMOS per supportare risoluzioni fino a PCM 32bit/768kHz e DSD512.
Le uscite cuffie comprendono jack XLR bilanciato a 4 pin, connettore bilanciato da 4,4mm e uscita single-ended da 6,35mm, coprendo virtualmente qualsiasi esigenza di connessione. Sul retro troviamo anche uscite di linea bilanciate XLR e single-ended RCA, rendendo la Serenade utilizzabile anche come preamplificatore.
La versione wireless da noi recensita aggiunge il supporto Wi-Fi per lo streaming lossless, anche se la configurazione iniziale risulta estremamente macchinosa: è necessario collegare il dispositivo via Ethernet, recuperare l’indirizzo IP, configurare le impostazioni tramite browser web e solo successivamente passare alla modalità wireless. Sfortunatamente, abbiamo avuto non poche difficoltà a collegare il dispositivo alla wifi, ed anche una volta connessi è capitato più volte che la connessione smettesse di funzionare con l’impossibilità di ritrovarla fra le reti selezionabili.
Analisi tecnica e prezzo
| SPECIFICHE GENERALI | Modello | Hifiman Goldenwave Serenade Wireless |
| Tipologia | DAC/Amplificatore Desktop All-in-One con Streaming | |
| Prezzo | 1000€ | |
| Dimensioni (LxPxH) | 330 x 255 x 50 mm | |
| Peso | 3,9 kg | |
| Colore | Nero opaco | |
| DAC – SEZIONE DIGITALE | Tipo DAC | Himalaya Pro R2R (Resistor Ladder) |
| Configurazione | Dual Mono Bilanciata | |
| Precisione Resistori | ±0,01% | |
| Controllo | Algoritmo FPGA proprietario | |
| Chip USB | XMOS XU316 | |
| THD+N | 0,0012% (-6dB) | |
| SNR | 110dB (0dBFS @ 1kHz) | |
| Risposta in Frequenza | 20Hz-20kHz ±0,1dB | |
| AMPLIFICATORE | Topologia | Classe A Completamente Discreta |
| Potenza Bilanciato 32Ω | 4000mW | |
| Potenza Bilanciato 300Ω | 760mW | |
| Potenza Single-Ended 32Ω | 2800mW | |
| Potenza Single-Ended 300Ω | 510mW | |
| Controllo Gain | Assente (guadagno fisso) | |
| CONNETTIVITÀ INGRESSI | USB-B | PCM 32bit/384kHz, DSD64-DSD256 |
| Coassiale/Ottico | PCM 32bit/192kHz, DSD DoP64 | |
| LAN Ethernet | PCM 44,1kHz-768kHz, DSD64-DSD512 | |
| WiFi | 802.11 b/g/n (2,4GHz) | |
| RCA Analogico | Stereo (Ingresso) | |
| Bluetooth | Non disponibile | |
| CONNETTIVITÀ USCITE | XLR 4-pin | Bilanciato cuffie |
| Jack 4,4mm | Bilanciato cuffie | |
| Jack 6,35mm | Single-ended cuffie | |
| XLR Linea | Stereo (4,5V) | |
| RCA Linea | Stereo (2,2V) |
Il cuore del sistema è rappresentato dal DAC Himalaya Pro R2R, evoluzione del chip proprietario già utilizzato in dispositivi dal prezzo più contenuto. Si tratta di una configurazione bilanciata che utilizza resistori di precisione allo 0,01% controllati da un nuovo algoritmo FPGA, raggiungendo prestazioni dichiarate superiori al già consolidato PCM1704K. Il design elimina completamente i condensatori di accoppiamento dal percorso del segnale, una scelta progettuale che dovrebbe, almeno su carta, minimizzare le distorsioni non lineari tipiche degli elettrolitici.
La sezione amplificazione è costruita attorno a un circuito completamente discreto in Classe A.
La potenza erogabile è notevole: 4000mW su 32 ohm e 760mW su 300 ohm in modalità bilanciata, mentre l’uscita single-ended fornisce rispettivamente 2800mW e 510mW. Valori che posizionano la Serenade tra i più potenti della categoria, capaci di pilotare agevolmente la quasi totalità delle cuffie sul mercato.
Il noise floor si mantiene a livelli inudibili con la maggior parte delle cuffie, anche se con IEMs particolarmente sensibili si può percepire un leggero fruscio in assenza di segnale.

E’ bene notare che, sebbene non raggiunga temperature preoccupanti, il dispositivo tende a scaldarsi molto durante l’utilizzo prolungato, richiedendo un costante occhio di riguardo. Un aspetto che, considerata la presenza dell’amplificatore in Classe A, era in parte prevedibile.
Ad un prezzo di circa 1000 euro, la Serenade si colloca in una fascia di prezzo altamente competitiva, dove deve confrontarsi con soluzioni consolidate altrettanto interessanti. La sua proposta di valore risiede principalmente nell’unicità della tecnologia R2R e nella versatilità delle funzionalità integrate. Il confronto con soluzioni delta-sigma della stessa fascia di prezzo evidenzia filosofie opposte: dove i competitor puntano su precisione e neutralità, la Serenade privilegia naturalezza timbrica e coinvolgimento musicale attivo. Si tratta di approcci diversi che si rivolgono ad una platea di ascoltatori differenti, rendendo impossibile una valutazione assoluta ma necessaria una scelta basata sulle proprie preferenze di ascolto.
Qualità audio
L’ascolto della Serenade rivela immediatamente le caratteristiche tipiche della tecnologia R2R che abbiamo già apprezzato nelle scorse analisi pubblicate sul sito: un suono caldo, organico e musicalmente coinvolgente che si distacca dalla precisione chirurgica dei DAC tradizionali.
La firma sonora privilegia infatti la naturalezza e la fluidità rispetto all’analisi più estrema, offrendo una presentazione msuicale che risulta immediatamente piacevole e mai affaticante.
I bassi si mostrano corposi e ben controllati, con un’estensione che non sacrifica mai la definizione alla quantità. La sezione dei medi è particolarmente convincente, con una timbrica naturale che rende voci e strumenti acustici estremamente credibili.
Infine, gli acuti, pur mantenendo buona estensione e dettaglio, presentano quella texture leggermente più morbida caratteristica dell’R2R; si tratta di una scelta di design che evita qualsiasi tendenza alla durezza, rendendo l’ascolto sempre piacevole anche durante sessioni prolungate.
Il palcoscenico sonoro risulta ampio e tridimensionale, con una separazione degli strumenti che privilegia la coerenza del quadro d’insieme rispetto alla precisione microscopica.
Ringraziamo Hifiman per averci fornito un sample di queste cuffie per la recensione!
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