Avete sempre desiderato prendere parte ad un’operazione di forze speciali nel ruolo di coordinatore? Siete nostalgici dei vecchi SWAT di Activision e dei meravigliosi Rainbow Six dei primi anni del 2000?
Il mercato indie negli ultimi anni ha proposto sempre più titoli che potrebbero fare al caso vostro, ma fra questi non può che spiccare Door Kickers 2 che, dopo una lunga fase di gestazione ed accesso anticipato, è finalmente pronto per il rilascio.

Siete pronti ad irrompere?
3…2…1
Pensa, pianifica, spara
In Door Kickers prenderemo il controllo diretto di una piccola squadra di operatori scelti appartenenti a diverse branche delle forze speciali attraverso un sistema RTS piuttosto intuitivo ma non per questo meno sofisticato.
All’inizio di ciascuna operazione ci verrà chiesto di comporre la nostra squadra scegliendo fra una varietà di classi, ciascuna con capacità ed equipaggiamenti piuttosto situazionali.
Il cuore del gameplay sta in realtà nella fase di pianificazione dell’azione, dal momento che daremo ai nostri uomini un piano a cui attenersi che non deve lasciare nulla al caso; dallo sfondamento delle porte, alla copertura, all’assalto delle unità nemiche.
Inizialmente dovremo affidarci alle poche intel che ci verranno affidate durante la fase di briefing, ma facendo attenendosi a delle regole di approccio cauto sarà relativamente facile gestire la situazione on-the-go.

Vedendo l’azione svolgersi in tempo reale avremo infatti l’opportunità di fermare il tempo per ripianificare le nostre prossime mosse e reagire ad eventuali ostacoli imprevisti.
Sin dal primo momento è quindi piuttosto chiaro che il titolo sia improntato verso un approccio estremamente tattico e ragionato, tanto che non sarà affatto raro dover ricominciare la missione ancora e ancora, specialmente se volete portare tutti in salvo (squadra di operatori compresa).
Non delude da questo punto di vista neppure l’AI, molto reattiva ed intelligente anche se non sempre performante secondo gli standard che il titolo sembra impostare sin dal tutorial.
Gli sviluppatori volevano infatti rincorrere un modello di realismo totale, che include ovviamente la possibilità di incorrere in risposte del tutto inaspettate come terroristi suicidi, granate e chi più ne ha più ne metta. Si tratta insomma di un titolo molto, molto impegnativo, che saprà ricompensarvi per una mossa ben pianificata e punirvi molto aspramente per il minimo errore.
Le classi e gli operatori

La coordinazione di una squadra parte innanzitutto dalla scelta di una classe e di un loadout che si riveli adatto alla situazione che ci troveremo davanti nella missione.
La selezione dei ranger include ad esempio Assault, Support, Marksman e Grenadier:
gli Assault sono forse la classe più versatile e una scelta piuttosto sicura se non si sa a cosa si sta andando incontro;
i Support possono utilizzare mitragliatrici pesanti per fornire fuoco di soppressione;
i Marksman assumono una posizione di vantaggio quanto utilizzati a distanza e i Grenadier sono estremamente situazionali in quanto le loro esplosioni rischiano di ferire eventuali civili o ostaggi.
Se invece si dovesse scegliere di utilizzare la CIA la selezione si riduce ai soli Undercover e Black Ops, con una maggiore scelta invece offerta alla terza fazione, quella dei Nowheraki SWAT e le sue 5 varianti.
Conoscere le caratteristiche di ciascuna di queste classi, i loro punti di forza e debolezze, così come diversificare il layout e curare il progresso di ciascun membro del team é un processo lento e che richiede sperimentazione, ma che assolutamente non può essere in alcun modo skippato.
La selezione di armi e strumenti è infatti talmente varia da essere anch’essa una parte integrante della pianificazione, basti pensare alle fumogene e alle flashbang ed al loro ruolo cruciale sin dalle prime missioni.
La progressione
Una delle caratteristiche che fa di questo secondo capitolo una evoluzione piuttosto apprezzabile sulla formula dell’originale è da ritrovarsi nelle numerose interazioni che ci vengono offerte fra gli operatori e gli oggetti dello scenario. Stesso discorso per l’implementazione dello stealth, molto più approcciabile in questo seguito grazie ai miglioramenti dell’AI avversaria.
Si tratta di un aspetto estremamente delicato di questa produzione, che punta al realismo più brutale specialmente durante le campagne, facendovi continuare nonostante eventuali agenti KIA o feriti nel corso delle precedenti operazioni.

L’unico strumento “artificiale” che verrà incontro alle vostre difficoltà durante il gameplay è effettivamente la progressione in termini di XP, la quale vi permetterà di sbloccare nuovi equipaggiamenti fra armi, consumabili e armature per aumentare le probabilità di sopravvivenza dei vostri agenti sul campo.
I contenuti
L’aspetto genuinamente più sorprendente di questo Door Kickers 2 è tuttavia da riscontrarsi nella quantità di contenuti semplicemente fuori scala che è il team è riuscito a proporre con questa release 1.0.
Parliamo di oltre 90 missioni e ben 8 campagne che in verità non sono che la punta dell’iceberg di un’esperienza che si propone di non terminare mai grazie alla generazione procedurale. Di questa tipologia abbiamo infatti missioni singole ma anche delle vere e proprie campagne con sfide randomiche annesse (i cosiddetti Tours of Duty). Per quanto sia innegabile che operazioni costruite dall’algoritmo risultino un po’ meno dettagliate e curate di quelle ufficiali, rimangono estremamente divertenti e funzionali alla possibilità di continuare a giocare senza annoiarsi.
Le mappe risultano anch’esse sorprendentemente varie, considerando che partirete da piccole operazioni di breach in locali al chiuso fino ad accedere a scenari molto più vasti e pieni di opportunità, che dovrete ovviamente approcciare in modi totalmente alternativi.

A questo sistema si va ad aggiungere anche il potente editor di mappe, attraverso cui la comunità è stata in grado di generare tantissime nuove missioni da giocare in solo o in cooperativa con amici.
Insomma, i contenuti in questo Door Kickers 2 non mancano affatto, e se riuscirete ad inserirvi sufficientemente nel suo loop di pianificazione e movimento tattico potreste trovarvi di fronte ad un titolo pronto ad occuparvi per ben oltre un centinaio di ore.
Comparto artistico e tecnico
Per quanto concerne il comparto grafico, Door Kickers 2 si mantiene piuttosto pulito e funzionale, proponendo una vista dall’alto in 3D che ci permette di avere una buona visione periferica di eventuali coperture, linee di fuoco o posti in cui i terroristi potrebbero starsi annidando.
Non si può dire di certo che le ambientazioni manchino di dettaglio, e l’ambientazione tipica del medio-oriente è resa alla perfezione in funzione di questa nuova estetica tridimensionale.

Come in ogni buon videogioco tattico che si rispetti, il team si è assicurato di dedicare una certa attenzione alla resa del comparto audio, con effetti realistici fra esplosioni e colpi di arma da fuoco potenti e roboanti in base alla vicinanza ai nostri personaggi.
Un lavoro sufficiente è stato svolto anche sulla OST a cura di Cosmin Mizra, corta ma pur sempre ben integrata nelle atmosfere di tensione e crisi delle operazioni anti-terroristiche:
Da un punto di vista tecnico il titolo è molto solido, soprattutto se consideriamo che il team si è preso un bel po’ di tempo negli ultimi 5 anni per stabilizzare il motore 3D custom che è stato messo appunto specificatamente per questa nuova iterazione.
Sono sfortunatamente presenti ancora alcuni bug dell’AI, soprattutto quella alleata, che potrebbero costare la riuscita nella missione nei casi più gravi… ma nulla che non si possa risolvere con un quick restart.
Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del loro gioco per realizzare questa recensione.
Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.