Il titolo di cui parleremo oggi è ArcRunner, un nuovo sparatutto roguelite in terza persona sviluppato da Trickjump Games e distribuito da PQube. Lo stile cyberpunk trasporta i giocatori all’interno di un mondo futuristico e frenetico che va ad ispirarsi a diverse produzioni videoludiche e film, creando un prodotto valido e con personalità da vendere.

ArcRunner

Sarà riuscita la casa di sviluppo indie a realizzare un’ottima alternativa in grado di emergere in questo genere emergente?
Scopriamolo insieme in questa recensione dedicata!


Incipit Narrativo

La storia di ArcRunner inizia sulla Arc, una stazione spaziale ispirata a quella presente nell’IP di Halo che accoglie al suo interno le rimanenze di un’umanità ormai all’estremo, composta più da automi che esseri umani.

Il nostro alter-ego viene quindi risvegliato in seguito ad un protocollo d’emergenza, dopo che l’intelligenza artificiale di nome KORE che controlla la stazione è stata infettata da un virus rendendola completamente fuori controllo. Il nostro compito sarà dunque di esplorare e attraversare i vari settori di Arc per debellare questa minaccia, che non mancherà di inviarci contro robot nemici pronti ad ostacolare il cammino verso il nucleo.

Tuttavia, anche il personaggio che interpreteremo nel corso dell’avventura sarà un automa composto unicamente da cavi e componenti robotici, permettendoci di tornare in vita anche se dovessimo essere uccisi dai nemici grazie ad uno speciale protocollo che creerà un nostro clone ogni volta che sarà necessario.


Gameplay

Il gameplay di ArcRunner è strutturato come un classico roguelite, dando ad ogni nuova run elementi unici e sempre diversi, come gadget e potenziamenti che potranno variare in base al playstyle che il giocatore decide di adottare.
Le tre classi disponibili, e di conseguenza i tre stili principali di gioco, saranno:

  • Il Soldato, specializzato in combattimenti a lungo raggio ed efficiente dal lato difensivo grazie ad uno scudo energetico che devia i colpi nemici;
  • Il Ninja, in grado di sopraffare i demoni robotici con rapidità e freddezza, esperto nell’affrontare corpo a corpo chi si para sulla sua strada sfruttando il suo equipaggiamento mimetico;
  • Il Pirata, hacker che sfrutta le sue abilità per controllare le macchine impazzite e causare diversi status ai nemici. Bisogna notare che questo personaggio non sarà disponibile fin dall’inizio, dovendolo invece sbloccare avanzando nel gioco.


Questa distinzione in classi riesce a dare più spazio e novità all’interno di un titolo che dopo diverse ore di gioco risulta ripetitivo, anche considerando il genere di appartenenza.
Per quanto riguarda il cuore del gameplay, si inizia liberando una zona e affrontando diverse ondate di automi, con la possibilità di ottenere oggetti sia dalle parti nascoste della mappa che dai nemici.

Al termine di ogni livello, sarà possibile scegliere un potenziamento tra quattro categorie distinte. Tuttavia, questo sistema di miglioramento risulta molto restrittivo: una volta che il giocatore ha scelto una determinata abilità, può solo migliorarla e non può fare una seconda scelta nella stessa categoria.
Questa scelta da parte degli sviluppatori porta a poche sinergie e a una difficoltà molto più elevata, dato che bisogna gestire le abilità scelte durante il gioco.

La limitazione si evidenzia da ogni punto di vista, con nemici che si ripetono e la progressione dettata unicamente dall’aumento di difficoltà. Nonostante queste scelte, la sezione sparatutto risulta molto divertente e stimolante, dove il movimento e gli spari sono soddisfacenti, aiutando il giocatore a mantenere sotto controllo la traiettoria dei proiettili nemici.

E’ importante sottolineare che il titolo supporta anche una modalità multigiocatore pensata per un massimo di giocatori, tuttavia non abbiamo avuto l’occasione di testarla in occasione di questa analisi.


Comparto Tecnico e Artistico

Il comparto artistico di ArcRunner riesce a immergere il giocatore in un mondo cibernetico e futuristico con chiari richiami al genere cyberpunk, evocando mondi familiari dell’immaginario videoludico e cinematografico. Tuttavia, l’illuminazione e i colori a volte risultano fastidiosi e opprimenti, specialmente durante le azioni concitate e frenetiche.

Per quanto concerne il comparto sonoro, la musica pur essendo in tema con l’ambientazione cyberpunk risulta piuttosto ripetitiva e potrebbe facilmente stancare il giocatore.
Non abbiamo osservazioni da fare riguardo alla stabilità di questo titolo, poiché durante tutte le ore di gioco non sono stati riscontrati bug o problemi di lag.


Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Seguiteci sul nostro curatore e sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

ARCRUNNER (PC)
IN CONCLUSIONE..
ArcRunner è un titolo che offre un’esperienza di gioco solida e divertente, con un gameplay ben strutturato e una varietà di classi di personaggi che aggiungono profondità alla strategia di gioco. Tuttavia, nonostante le sue qualità, non riesce a distinguersi in modo significativo nel genere roguelite, che è già molto affollato e ricco di alternative.
PREGI
Sezioni di shooting frenetiche e soddisfacenti
DIFETTI
Eccessivamente ripetitivo
Poche sinergie e poca varietà di build
6.7
VOTO

Di Antonio Russo

Hola! Mi chiamo Antonio e sono un appassionato di videogiochi fin dalla tenera età. Cresciuto a pane e Tekken 3, ho accolto questa occasione per dare il mio contributo alla community.