Recensione Antro – L’arte è l’unica arma contro la repressione

La comunicazione, sia nel mondo reale sia in quello videoludico, rappresenta uno strumento importante per combattere l’ingiustizia, offrendo un’alternativa potente alla violenza attraverso più manifestazioni pacifiche . Tuttavia, se il mondo di gioco in cui ci troviamo si configura come una distopia ispirata alla magna opera “1984” di George Orwell, dove ogni espressione artistica è controllata dal Partito per manipolare il pensiero del popolo, l’unica speranza in grado di contrastare la malvagità si rivela essere la creatività stessa.

Questa è la tematica centrale di ANTRO, sviluppato dalla casa di sviluppo indipendente Gatera Studio; un’avventura platform 2.5D dalla durata molto breve ma di grande spessore nel suo contenuto. Il titolo si posiziona come un interessante mix di parkour e puzzle ambientali, la cui caratteristica più peculiare risiede nell’uso della colonna sonora come vera e propria meccanica di gioco, un elemento che tratteremo in dettaglio più avanti.

ANTRO

Date queste premesse, è il momento di imbracciare la nostra radio e immergerci completamente in questa recensione dedicata.


Una consegna verso la rivoluzione

La componente narrativa di ANTRO ci porta in una sorta di futuro distopico sviluppatosi a seguito di una crisi globale. Un’ambientazione che risuona come un avvertimento per l’umanità e che si spera rimanga tale, dove i superstiti disperati sono costretti a rifugiarsi nel sottosuolo.

Gli eventi si svolgono in una Barcellona distrutta, sommersa dai detriti di una calamità ormai conclusa, sulle cui ceneri sorge ANTRO, una città verticale incastonata nella terra dove il potere è detenuto da un unico movimento politico chiamato La Cúpula. Questo regime ha instaurato un sistema basato sulla sovrapproduzione e sull’automazione, soffocando ogni forma di libertà espressiva e costringendo gli abitanti dei livelli inferiori a una vita di lavoro forzato e degrado.

ANTRO

In questo scenario dilaniato dal potere, il giocatore veste i panni di Nittch, un corriere solitario di cui non si conosce il passato, la cui missioni iniziale consiste nel consegnare un pacco a un destinatario sconosciuto. Tuttavia, questa semplice commissione si trasforma rapidamente in un gesto rivoluzionario e di riscoperta personale, trascinando il nostro protagonista all’interno di un movimento di resistenza noto come Los Discordantes.
Questo gruppo di ribelli mira a distruggere La Cúpula, trasformando il percorso di Nittch in un viaggio denso di significato, dove la ricerca della sorella Patti, scomparsa nel nulla, aggiunge un’importante motivazione personale.

La narrazione, seppur compatta, trasmette un messaggio di straordinaria importanza, affrontando in prima linea argomenti cruciali quali la lotta per la libertà espressiva e la necessità di cambiare un sistema in grado di soggiogare la mente umana, vietando diritti ed arte.


Segui il ritmo

Il gameplay di ANTRO è stato costruito attorno a un sistema di controllo essenziale, progettato per fungere da accompagnamento fluido e reattivo alla narrazione piuttosto che puntare su un numero di movimenti eccessivamente complessi. Ogni livello viene suddiviso in due fasi distinte, ovvero l’esplorazione più libera dell’ambiente ed una sezione successiva in cui il giocatore non smetterà di correre, saltare, scivolare e abbattere ostacoli seguendo il ritmo delle tracce musicali, costituendo quindi il cuore dell’esperienza di gioco.

La varietà delle azioni si integra perfettamente con la musica, la quale non solo determina lo stato emotivo della scena, ma influenza direttamente la struttura dei percorsi e il ritmo richiesto per superare i diversi ostacoli. Il titolo dunque non vuole offrire difficoltà punitiva dei classici del genere, ma mira a immergere l’utente in un flusso continuo, dove il fallimento è percepito come una temporanea interruzione dell’azione.

Nelle sezioni esplorative è possibile trovare collezionabili che espandono la conoscenza del mondo di ANTRO, includendo in minima parte anche il passato di Nittch, sebbene l’avvenuta rimanga fortemente guidata, limitando la dispersione e mantenendo il focus sulla trama principale. Le sequenze musicali, spesso strutturate come inseguimenti incessanti contro macchinari decisi ad interrompere la corsa per la libertà, vanno a costruire i momenti che definiscono l’esperienza, sincronizzando in modo eccezionale l’ambiente con la base sonora.

Tuttavia, anche nella semplicità del gameplay, è necessario segnalare alcune problematiche che affliggono il sistema di controllo, che in determinate sezioni ritmate può risultare impreciso, portando a movimenti fastidiosi che spezzano completamente il flusso e costringono a ripartire da inizio livello oppure da un checkpoint.


L’arte catalana nel cuore della distopia

Dal punto di vista estetico, ANTRO adotta uno stile visivo ispirato da altre opere con tematiche simili, utilizzando una palette cromatica prevalentemente spenta che contribuisce in modo significativo a restituire l’atmosfera cupa e disperata che pervade l’atmosfera di gioco. Gli sfondi dei livelli aiutano a contribuire un senso di decadenza, grazie ad animazioni curate che mostrano droni in volo e persone impegnate in un lavoro incessante, delineando la sofferenza e schiavitù dell’umanità.

La componente sonora si erge come protagonista nella costruzione dell’avventura, con una colonna sonora, composta da Martí Valverde, le cui tracce non si limitano ad accompagnare le scene d’azione, ma assumono un ruolo importante nella narrazione.
In un universo narrativo dove l’espressione artistica è stata bandita, la musica, che spazia tra generi come l’hip hop e l’EDM, diventa il veicolo principale per trasmettere le diverse emozioni legate ai momenti cruciali della storia.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, il titolo dimostra un’eccellente ottimizzazione grazie al lavoro svolto sul motore grafico di Unity, girando egregiamente anche su configurazioni hardware non recenti e sottolineando l’ottimo lavoro svolto dal nuovo studio indie catalano. Possiamo dire che durante la nostra prova non abbiamo riscontrato bug o artefatti grafici in grado di compromettere l’esperienza complessiva.


Ringraziamo PressEngine per averci fornito una chiave del loro gioco per realizzare questa recensione.
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ANTRO
Antro (PC)
In Conclusione
ANTRO si rivela un'opera di grande valore e ambizione da parte dello studio catalano. Un titolo che nella sua durata riesce a comunicare un messaggio potente: trasformare la musica da semplice accompagnamento a cuore pulsante del gameplay e della narrazione. Nonostante l'evidente passione degli sviluppatori, il titolo pecca a volte sulla precisione dei controlli, che rischia di minare il flusso ritmico. ANTRO rimane un'esperienza da provare a per chi cerca un'avventura narrativa in grado di lasciare qualcosa, dove l'arte trova sempre il modo di farsi sentire.
Pregi
Stile visivo azzeccato
Colonna sonora cuore dell'esperienza
Affronta tematiche importanti
Difetti
Controlli a tratti imprecisi
Per alcuni giocatori, la brevità dell'esperienza potrebbe essere un problema
8
Voto