Prime Impressioni White Knuckle – La scalata verso la libertà

Nel panorama videoludico, il pubblico è abituato a vedere spesso gli stessi generi che tendono a seguire formule già collaudate senza avere un minimo di novità o di evoluzione. Tuttavia, ci sono anche diversi titoli indie che riescono a smuovere il mercato, che non fanno altro che offrire semplicemente delle idee inedite.

Questo è il caso di White Knuckle, una nuova proprietà intellettuale horror-roguelite in prima persona sviluppata da Dark Machine Games e pubblicato da DreadXP, che ribalta le carte in tavola per proporre uno stile di gioco incentrato sul parkour, sulle arrampicate estreme e su una tensione costante alimentata dalla paura di essere raggiunti da un’entità sconosciuta e mortale.

Non ci resta quindi che prendere i nostri attrezzi e avventurarci in questo interessante accesso anticipato.


Intrappolati dentro un incubo infernale

La nostra avvenuta ha inizio all’interno della SUB-STRUCTURE 17, un complesso industriale che si mostra come la Torre di Babele in decadenza e fuori controllo, al cui interno troveremo aberrazioni provocate dagli studi condotti, come esperimenti non andati a buon fine.
Questo edificio è suddiviso in diverse zone esplorabili unicamente in verticale, tra cui il silos di ventilazione, anguste tubature e insolite aree di sosta dove poter riposare prima di ricominciare la scalata.

L’unico nostro obiettivo è quello di salire il più rapidamente possibile nella speranza di arrivare in cima senza perdere la vita.
A ricordarci che la morte è imminente sarà una voce robotica diffusa dai megafoni presenti nella struttura, che ci ricorderà il numero di impianti di areazione distrutti e delle falle di sicurezza che dovremo superare per non essere schiacciati o divorati dalla torre stessa.


Che dolore alle mani!

Se le premesse narrative sono minimali nel dare un’idea di cosa ci si può aspettare nella SUB-STRUCTURE 17, possiamo essere sicuri che il gameplay di White Knukle rappresenta il cuore dell’esperienza piena di ansia e velocità di esecuzione.
Infatti, le meccaniche principali del gioco si basano sull’arrampicata rapida e senza errori, che mette alla prova i riflessi del giocatore senza scadere nella complessità eccessiva ma proponendo invece semplici tasti per scalare la vetta.

Tramite l’interazione dei due tasti principali del mouse, corrispondenti alla mano destra e sinistra, potremo afferrare diverse sporgenze e iniziare la nostra scalata verso la libertà. Il percorso, tuttavia non risulta essere lineare, ma sarà richiesto di saltare tra pareti in modo da costringere il giocatore a crearsi percorsi alternativi.

Finora sembra tutto così semplice, e infatti a complicare la scalata sarà la gestione della resistenza: se si rimane appesi troppo a lungo con la stessa mano, visibile attraverso l’arrossamento della mano, ne alleggerirà la presa e causerà la caduta inesorabile nel vuoto.
In nostro soccorso arriverà il nostro inventario, con l’utilizzo delle risorse in tempo reale come del cibo in scatola per aumentare momentaneamente la resistenza della presa.
La struttura stessa ci offre delle risorse e strumenti utili per creare dei percorsi più veloci da percorrere, trovando dunque chiodi da scalata da piantare con il martello o tubi metallici da lanciare come fosse un giavellotto.

Nelle zone di ristoro, che fungono d’intermezzo alla varie zone, c’è la possibilità di poter utilizzare una peculiare valuta di gioco, rappresentata da degli scarafaggi dorati, per acquistare oggetti per la scalata oppure dei power up descritti come mutazioni genetiche. Queste alterazioni sono in grado di potenziare il salto, aumentare la velocità di scalata e la possibilità di allungare le braccia così da raggiungere sporgenze più lontane.

Bisogna prestare attenzione al limite di capienza dell’inventario, con ogni oggetto trovato in giro che ne aumenterà il peso e influenzerà negativamente la nostra velocità e la resistenza.
Anche i potenziamenti hanno degli effetti collaterali in grado di aggiungere più difficoltà.
In termini di rigiocabilità, ogni run è unica con nuovi ostacoli o con più risorse del solito.
Ricordiamo che il tempo è sovrano e importante in quanto, avanzando sempre di più, la minaccia che risiede alla base della SUB-STRUCTURE 17 aumenta la sua scalata e i nemici si fanno più frequenti e difficili da affrontare.


Atmosfera cupa e opprimente

Dal punto di vista artistico, White Knuckle si presenta con grande stile e un’atmosfera carica di tensione, dove l’orrore viene comunicato accuratamente tramite l’ambiente stesso e dove luci e rumori creano un senso di disagio preponderante. La comunicazione ambientale è perfetta e in grado di trasmettere angoscia con un semplice sguardo verso il baratro.
Ad aumentare questa sensazione è il sound design che si rivela uno dei punti di forza del titolo, costruendo ad hoc rumori sinistri e versi indescrivibili delle entità che circondano la torre, lasciando capire che il tutto è stato studiato nei minimi dettagli per avere maggior immersione.

In parte risulta essere una grande peccato l’assenza completa di una colonna sonora durante le sezioni di gameplay, che rischia di rovinare l’esperienza ad alcuni giocatori. Da un lato la scelta di lasciare solo il suono circostante aumenta la sensazione di tensione, ma dall’altra parte si rischia di non valorizzare i momenti più interessanti e ansiosi.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, gli sviluppatori di White Knuckle hanno svolto un buon lavoro di ottimizzazione, permettendo al titolo di girare in maniera fluida su configurazioni non recenti. Inoltre, durante la nostra prova non abbiamo riscontrato bug significativi o artefatti grafici in grado di compromettere l’esperienza.

In conclusione, teniamo infine a sottolineare che il team ha già pubblicato una roadmap degli aggiornamenti previsti per il 2025, così da dare un’idea di come Dark Machine Games voglia portare avanti questo piccolo progetto indie. Non vediamo l’ora dell’uscita del gioco dall’accesso anticipato per poter provare il prodotto nella sua forma completa.


Ringraziamo Terminals.io per averci fornito una chiave del loro gioco per realizzare questa recensione.
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