Nell’ormai antichissimo panorama videoludico dei gestionali urbani, trovare un prodotto capace di emergere dalla massa richiede qualcosa in più della semplice competenza tecnica.
Town to City, recente opera prima dello studio Galaxy Grove ed edita dal publisher emergente Kwalee, si propone di rivoluzionare l’approccio tradizionale al genere attraverso un’interpretazione profondamente personale del concetto di costruzione cittadina, immergendoci in una coloratissima ambientazione mediterranea ottocentesca in cui la creatività decorativa non conosce i tradizionali vincoli geometrici.
Accostandoci a questa esperienza, ci siamo ritrovati di fronte a un’opera che non si limita a proporci l’ennesima simulazione carica di numeri e statistiche, ma ci invita piuttosto a riscoprire il piacere del costruire con lentezza e, perchè no? anche una certa sensibilità artistica.
Siete pronti a trasformare un minuscolo insediamento ferroviario in una prospera cittadina?
Scopritelo nelle nostre prime impressioni di Town to City!
Gameplay
L’elemento distintivo che distingue immediatamente Town to City rispetto ai suoi numerosissimi concorrenti è l’assenza totale di vincoli reticolari nella fase di costruzione. Questa scelta progettuale, tutt’altro che banale, stravolge completamente l’approccio al city-building tradizionale, permettendoci di tracciare strade che seguono organicamente le curve del territorio, disporre abitazioni secondo geometrie irregolari e creare quartieri dall’aspetto totalmente unico, lontano dalla rigidità squadrata tipica del genere di riferimento.

Il sistema di posizionamento libero si rivela estremamente funzionale grazie a strumenti intuitivi che permettono sia il disegno a mano libera che l’utilizzo di pratiche linee rette. Vogliamo creare un borgo dalle viuzze tortuose che si snodano attorno a un lago? Possiamo farlo senza problemi. Preferiamo invece pianificare quartieri ordinati con viali rettilinei? Anche questa opzione rimane pienamente accessibile, per la gioia delle mie fisime.
Questa libertà espressiva trasforma la costruzione da mero esercizio strategico in autentica espressione artistica, facendo sì che ogni decorazione possa essere posizionata con una cura certosina, introvabile in altri titoli simili.
Ma non è tutto…
Nonostante mantenga un’anima profondamente rilassante, Town to City introduce una componente gestionale leggera ma di presenza, che impedisce all’esperienza di ridursi ad un mero sandbox decorativo.
Infatti, la popolazione cresce gradualmente con l’arrivo di nuove famiglie in stazione, ciascuna portatrice di esigenze specifiche che dovremo soddisfare per garantire prosperità e crescita all’insediamento.

I cittadini si dividono in classi sociali distinte, operai, artigiani e borghesia, ognuna con necessità particolari che evolvono assieme alla ricchezza del nostro insediamento. Se inizialmente risulterà sufficiente garantire accesso al cibo e luoghi di scambio essenziali, con la costante espansione demografica dovremo fornire vestiario, intrattenimento e servizi pubblici sempre più articolati per mantenere elevato il livello di felicità complessiva, metro di giudizio fondamentale per permettere l’arrivo di nuovi residenti.

D’altra parte, il sistema di ricerca tecnologica sblocca gradualmente nuove tipologie edilizie e decorative, scandendo la progressione attraverso stadi evolutivi che trasformano il nostro insediamento da umile villaggio a borgo, quindi a cittadina e infine in una fiorente metropoli. Ogni passaggio di grado apre a nuove possibilità costruttive e richieste più sofisticate da parte dei residenti, garantendo un senso di avanzamento costante senza stravolgere il ritmo contemplativo che sta alla base dell’esperienza.
Infine, con la crescita demografica si sbloccherà la possibilità di fondare insediamenti aggiuntivi, ciascuno dedicato a specifiche vocazioni economiche e produttive.
La mappa agricola introduce meccaniche legate alla produzione alimentare, creando filiere di approvvigionamento che alimentano i commerci della città principale. Nelle versione future vedremo l’inserimento di un nuovo tipo di mappa, che porterà con sè un ulteriore specializzazione in termini produttivi.
Questa struttura ramificata aggiunge profondità senza appesantire eccessivamente la gestione complessiva, mantenendo il focus sull’aspetto creativo piuttosto che sulla micro-ottimizzazione industriale.
Un city-builder per tutti
Town to City offre due percorsi distinti: la modalità campagna e la modalità sandbox, ciascuna pensata per soddisfare esigenze ludiche differenti.
La campagna funge da introduzione guidata alle meccaniche, presentando obiettivi strutturati attraverso richieste dirette dei cittadini al nostro sindaco. Non si tratta di sfide particolarmente complesse o frustranti, ma piuttosto di inviti creativi che spaziano dal posizionamento di elementi decorativi in determinati punti fino alla progettazione di labirintici giardini di siepi. Completare queste missioni non solo fornisce un certo senso di progressione, ma sblocca anche oggetti esclusivi non disponibili altrimenti, incentivando l’esplorazione di entrambe le modalità.
La sandbox, invece, rimuove ogni vincolo narrativo, mettendo a disposizione cinque mappe differenti e consentendo la personalizzazione dettagliata delle regole di gioco.
L’inserimento delle due modalità permette al titolo di accogliere sia giocatori desiderosi di una struttura e obiettivi chiari, sia architetti virtuali interessati unicamente alla libertà espressiva assoluta, senza che nessuna delle due categorie si senta penalizzata o esclusa.
Un’incredibile gioia per gli occhi
Dal punto di vista artistico, Town to City adotta uno stile grafico voxel che dona al titolo un carattere immediatamente riconoscibile, nell’accezione più positiva del termine. La resa cromatica vivace, l’illuminazione in lumen e il design pulito ma sorprendente dettagliato degli elementi architettonici compongono un quadro visivo estremamente piacevole, capace di catturare lo sguardo e invogliare alla contemplazione costante delle proprie composizioni architettoniche.
L’ampia gamma di elementi decorativi disponibili, dalle fontane agli alberi, dalle panchine ai lampioni, fino alle statue e ai giardini, consente di arricchire il centro abitato e fare felici sia gli abitanti che il nostro occhio.

Essendo ancora in accesso anticipato, Town to City presenta naturalmente alcune aree suscettibili di miglioramento. Il posizionamento libero, per quanto gratificante, può talvolta risultare ostico per i perfezionisti, rendendo difficoltoso l’allineamento millimetrico di edifici e decorazioni.
Il level design naturalmente lineare della campagna potrebbe beneficiare di maggiore varietà negli obiettivi proposti, evitando la sensazione di ripetitività durante le fasi centrali dell’esperienza.
Dal punto di vista prestazionale, il titolo si dimostra sufficientemente ottimizzato, girando agilmente anche su configurazioni non particolarmente recenti, con supporto alla Steam Deck per chi desidera goderselo in piena mobilità. La stabilità generale appare soddisfacente, sebbene con l’ingrandirsi del nostro insediamento il framerate sia inevitabilmente destinato a calare a picco.
Ad ogni modo, la roadmap promette l’introduzione di nuove mappe, meccaniche aggiuntive e ulteriori possibilità di personalizzazione, lasciando ben sperare per l’evoluzione futura del titolo verso la versione definitiva prevista per il 2026.
Ringraziamo Kwalee per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa anteprima
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