Prime Impressioni Genokids | Combo a suon di rock

Era il 17 maggio mentre, scorrendo la home di Youtube, ci imbattevamo in un video dal titolo potenzialmente clickbait: “No new Kingdom Hearts game so i made my own”. Non ci eravamo minimamente immaginati che invece avrebbe sorpreso ogni nostra aspettativa: i movimenti di Sora – protagonista del franchise Square – erano qua fedelmente trasposti, a partire dalla semplice Schivata aerea, fino a replicare persino attacchi come l’Incrocio Sonico e il Turbine volante. Ma notammo anche un altro elemento più che familiare, perché immediatamente ci balzò all’occhio l’indicatore delle combo, proprio come in Devil May Cry.

Il team di Nukefist, composto da soli due sviluppatori, non ha provato nemmeno a nascondere le proprie intenzioni quando ha dato vita a Genokids, l’hack ‘n slash che nasce dall’unione di Kingdom Hearts e Devil May Cry. Tuttavia, essendo fan della saga disneyana di lunga data, non potevamo che essere cauti con le aspettative pad alla mano, avendo il timore di venire nuovamente traditi da ciò che amiamo. 

Fortunatamente, possiamo già anticiparvi che così non è stato, e le nostre opinioni sul titolo sono più che positive, ma andiamo avanti per gradi e scopriamo insieme com’è questo piccolo gioiello di Nukefist!


Chi ha osato interrompere il concerto?

La band musicale dei Genokids sta tenendo un concerto a Las Divas, quando tutto d’un tratto viene brutalmente interrotto da un’esplosione che fa comparire un’enorme luna al centro della città, segnando l’inizio di un’invasione aliena che cambierà per sempre le sorti della band. L’Impero Infinito di Zenodia ha scelto proprio il loro palco come punto di atterraggio per l’assimilazione dell’umanità, rovinando sia il concerto che l’umore dei quattro musicisti.​ Toccherà dunque a noi, guidando i quattro protagonisti dotati di speciali porteri, impugnare le armi e diventare i protettori più improbabili che la Terra potesse chiedere.

La narrazione e l’avanzamento sono strutturati in capitoli, con ciascuno che fa progredire la storia attraverso cutscene animate simili ad una storyboard, ma senza tuttavia trascurare l’espressività e la caratterizzazione di ogni personaggio presente. Nonostante sia piuttosto basilare, ci ​aspettiamo che negli atti successivi la trama venga espansa, magari anche sviluppando nuove sottotrame e approfondendo meglio tutti i personaggi visti finora.


​Una fusione riuscita

Il combat system di Genokids rappresenta un trionfo del game design indie, riuscendo ad unire magistralmente l’intensità di Devil May Cry con la fluidità di Kingdom Hearts. Il sistema di combo è semplicemente fenomenale: ogni personaggio dispone di un proprio moveset unico, con Blue che brandisce una spada perfetta per il combattimento aereo e Red che utilizza pugni pesanti caricabili durante le combo. ​Il colpo di genio risiede però nel sistema di switch istantaneo tra i quattro personaggi, che permette di concatenare combo potenzialmente infinite, creando spettacolari catene di attacchi e abilità altrimenti impossibili con un singolo personaggio. 

La barra del Flow aggiunge inoltre un ulteriore layer strategico, permettendo di scatenare abilità devastanti che riflettono perfettamente la personalità di ciascun membro della band. Il combattimento risulta dunque estremamente frenetico e fluido, con meccaniche di dash, dodge-roll e block che richiedono timing e skill per essere sfruttate al massimo, ma soprattutto per non interrompere mai le combo. Sì, perché come cornice perfetta troviamo un sistema di voto in pieno stile DMC, che premia – e soddisfa – chi riesce a “stylare” maggiormente attraverso le ondate di nemici. 

Come dice il gioco stesso: “Che senso ha salvare il mondo se non sembri figo nel farlo?”.
E ci siamo sentiti più che fighi nel superare ogni livello, ogni ondata, ogni nemico, cercando sempre di proseguire le nostre combo e switchando da un personaggio all’altro, in modo da tenere sempre viva l’azione sul nostro display. E, a tal proposito, c’è da dire che l’esperimento di Nukefist sul combat system funziona dannatamente bene.


​Comparto artistico e tecnico

La grafica in cell shading di Genokids è una delizia per gli occhi e non può che ricordarci quella usata in Hi-Fi Rush, con uno stile comic-book che enfatizza ogni singolo colpo con animazioni impattanti. Il design dei personaggi è efficace e richiama immediatamente alla mente l’estetica urbana e stilizzata di The World Ends With Youaltro titolo Square Enix tra l’altro – con le sue proporzioni esagerate e il forte contrasto tra linee e colori. La luna che domina il cielo ci ricorda inequivocabilmente quella iconica di Soul Eater, celebre manga dei primi anni 2000, creando un’atmosfera che bilancia perfettamente elementi gotici con un design ispirato ai graffiti.

​Tuttavia, se da un lato l’estetica dei personaggi e delle animazioni è perfettamente riusciuta, possiamo affermare che le ambientazioni potrebbero fare di più: sebbene la città in rovina sia costruita in modo coerente, alcuni modelli e scenari appaiono piuttosto spogli e potrebbero beneficiare di maggiori dettagli e varietà. È un aspetto comprensibile considerando il team di soli due sviluppatori, ma rappresenta sicuramente un punto debole che può essere migliorato nei futuri update.

​Dal punto di vista sonoro, la colonna sonora composta da Gaute Vist Grong è un punto di forza assoluto. In Genokids si alternano tracce più energiche durante i combattimenti e versioni più calme durante l’esplorazione, riuscendo a calibrare perfettamente l’adrenalina e la tranquillità delle diverse fasi di gioco. Abbiamo apprezzato davvero tanto anche l’aggiunta del doppiaggio, un elemento che contribuisce a dare credibilità ai personaggi e che nessuno, nel 2025, dovrebbe permettersi di trascurare, nemmeno le compagnie più famose e acclamate.

La nostra prova su Steam Deck

Sulla nostra Steam Deck OLED, Genokids ha offerto un’esperienza eccellente, nonostante sia etichettato “solamente” come Giocabile. Il gioco mantiene stabilmente i 60FPS anche con le impostazioni Ultra, con occasionali drop nel framerate solamente durante l’esplorazione di nuove aree, probabilmente legato al precaricamento degli shader. Ottima anche la durata della batteria, attestata tra le 3 e le 4 ore di gioco e perfetta anche per sessioni prolungate.​


In definitiva…

Nonostante Genokids abbia disponibile un solo Atto in Early Access, possiamo affermare che si presenta come uno dei migliori indie hack and slash ispirati a Kingdom Hearts mai realizzati. Anche se l’Atto 1 dura circa 3-4 ore (mentre può arrivare fino a 10 ore se rimanete a grindare per sbloccare ogni abilità), il gioco dimostra già una solidità di base straordinaria per un team di sole due persone, riuscite a creare delle fondamenta eccellenti. 

Inoltre, Nukefist ha già promesso l’arrivo di futuri update, che faranno proseguire la storia e introdurranno anche gli altri due personaggi giocabili, oltre ad una marea di nuove combo, abilità e tecnicismi che gli amanti del genere non possono lasciarsi sfuggire. Attualmente Genokids è disponibile su Steam ad un prezzo simbolico di 19,50€, cifra che è probabilmente destinata a salire con l’arrivo dei prossimi atti, come anticipato dagli sviluppatori sulla pagina Steam

In conclusione, che siate fan di KH o di DMC, non possiamo che consigliarvi di acquistare Genokids, il figliol prodigo che si fa carico di una pesante eredità e che, nonostante alcuni piccoli difetti, riesce a farci ricordare il perché ci siamo innamorati dei suoi genitori.


Ringraziamo Nukefist per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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