Negli ultimi decenni, la scena calcistica del gaming in ambito PC e console è stata caratterizzata dalla presenza di due grandi esponenti: EA Sports con la serie Fifa (ora FC) e Konami con quella di PES (successivamente eFootball).
Il dominio dei brand sopracitati ha sempre spaventato le software house, soprattutto quelle indipendenti, a cercare di inserirsi in questo genere videoludico per non rischiare di venire ”schiacciati ” dai grandi AAA del genere.
Negli ultimi anni qualcosa è però cambiato e l’abbiamo visto con, ad esempio, l’annuncio e successivo lancio di UFL, titolo free-to-play creato da alcuni sviluppatori indipendenti, e da Goals, prodotto multiplayer di un piccolo team (Goals AB) e capitanato da Andreas Thorstensson.
A questi si aggiunge quindi l’oggetto della nostra recensione: Rematch, progetto sviluppato da Sloclap, co-prodotto da Kepler Iteractive e disponibile dal 19 giugno per PC, PS5 e Xbox Series X/S .
Abbiamo avuto la possibilità di giocarlo approfonditamente e, se siete interessati, non vi resta che indossare maglietta, calzoncini e scarpini, scendere in campo, e… si parte con la nostra prova completa!
Dal beat’ em up al calcio
Un breve cenno storico (seppur recente) per dire che quando, in fase di annuncio, Sloclap presentò Rematch non vi neghiamo che siamo rimasti abbastanza sorpresi.
In primis per il coraggio dello studio indipendente di cimentarsi in un genere, quello calcistico, in cui è difficile emergere, ma anche e soprattutto perché i precedenti lavori erano completamente differenti.

Stiamo parlando di Absolver e soprattutto Sifu, due titoli single player caratterizzati da una forte componente action/narrativa e che strizzano l’occhio ai beat’em up vecchia scuola.
L’unico elemento assolutamente comune a tutti i titoli è il motore grafico che stilisticamente parlando si adatta bene anche a questo ultimo progetto, ma che in più di un occasione ci ha portato alla mente i precedenti lavori del team di sviluppo.
Ci siamo quindi avvicinati alla prova di Rematch con grande curiosità, e per vedere cosa sia riuscito a realizzare il team parigino con una IP completamente differente dalle precedenti.
Modalità di gioco
Sicuramente la caratteristica più importante del titolo, che avrà ripercussioni anche sulle modalità di gioco, sarà la presenza del solo multiplayer; sono completamente assenti quindi campionati, competizioni europee, mondiali e tutte le relative formazioni a loro associate.
Un secondo elemento fondamentale è che noi non controlleremo un’intera squadra ma bensì un singolo giocatore (che potrà anche essere il portiere), e il prologo/tutorial iniziale è abbastanza esplicito in questo senso.

Ci troveremo a controllare il nostro alter ego dalle basi fondamentali del calcio per portarlo a farlo crescere di livello partita dopo partita.
Calcisticamente parlando, le uniche modalità offline che potremo intraprendere saranno proprio quelle in cui avremo la possibilità di allenarci, affrontando vari tutorial di difficoltà crescente e che ci permetteranno di prepararci per bene prima di tuffarci nell’arena di gioco.
Partite multiplayer
Erroneamente abbiamo definito Rematch un gioco di calcio, quando in realtà si tratta di calcetto se consideriamo che le partite multiplayer in cui potremo sfidare altri avversari online sono 3vs3, 4vs4 e infine 5vs5.
Cosa cambia da una all’altra? Beh in quella con meno giocatori avrete più campo e anche più occasioni di toccare la palla, la seconda risulta essere invece la variante più bilanciata mentre quella contro altri cinque avversari la potremo definire più tattica e per i più esperti.

Le amichevoli serviranno per farvi le ossa sul terreno di gioco, prendere sempre più confidenza con i controlli e cominciare ad abituarvi a giocare non solo per voi stessi ma anche e soprattutto per la squadra.
Competere, vincere, fare gol/assist o parate e contrasti determinanti vi aiuteranno a salire di livello per poter così sbloccare competizioni di season pass e partite classificate che potranno essere disputate solo 5vs5.
Personalizziamo il nostro calciatore
Un altra possibilità che avremo offline sarà anche quella di poter personalizzare a dovere il nostro alter-ego calcistico.
Riprendendo un po’ la modalità presente in Sifu, Sloclap permette all’utente di sbizzarrirsi con la creazione dei personaggi, regolandone l’aspetto fisico (sarà anche possibile invecchiarli) e quello stilistico.

Ecco quindi, solo per citare qualche esempio, apparire sul campo utenti dotati di protesi meccaniche, improponibili parrucche o tute multi-colore.
Nel negozio è già disponibile all’acquisto una skin di Ronaldinho praticamente perfetta, e siamo certi che il team di sviluppo, nel tempo, ne aggiungerà di nuove per rendere ancora più diversificata la scelta da parte del giocatore.
Gameplay
Ma come si gioca a Rematch? Il “come” non è solo riferito a movimenti, azioni con o senza palla, passaggi e tiri ma anche all’esperienza di gioco, soprattutto quella in cui si ha a che fare con e contro altri giocatori.
Sembrerebbe banale e scontato pensare che in un gioco di calcio basta saper fare un contrasto e passare/tirare un pallone per poter godere di una buona esperienza e fare la differenza.

Ma se nei videogiochi calcistici questa regola è andata persa da almeno due decenni (se non oltre), nel titolo prodotto da Sloclap, come vedremo, si tratta solo del principio, di una minima parte dell’esperienza.
Semplice da metabolizzare…
Attraverso il tutorial molto ben implementato, saremo in grado in breve tempo di prendere confidenza dei movimenti base e con o senza palla.
Le azioni che potremo eseguire quando saremo in possesso della sfera di gioco sono il classico passaggio (rasoterra o cross) o il tiro, e in quest’ultimo caso avremo anche la possibilità di regolarne forza ed effetto.
Senza palla possiamo affrontare il giocatore avversario con un semplice contrasto oppure con una più efficace scivolata; avremo anche la possibilità di “chiamare” la palla e invitare il proprio compagno di gioco al passaggio, e potremo inoltre cercare di intercettare un cross con la testa o di petto attraverso un salto.
Infine il portiere avrà la possibilità non solo di tuffarsi per parare ma, all’interno dell’area di rigore e nel caso di uscite per contrastare un avversario, avrà la “precedenza” nel recupero del pallone.

Come nel calcetto, vige la regola del “portiere volante” e quindi, nel momento in cui ricopriremo quel ruolo e se decidessimo di uscire dall’area di rigore per partecipare all’azione, ecco che magicamente dismetteremo i guanti da estremo difensore, ruolo che verrà occupato dal primo giocatore che rientra verso la propria area.
Ma Rematch non è solo questo, è anche un gioco che punta molto sul dinamismo, la velocità è anche sulla spettacolarità. Ed è così che allora vi ritroverete ad imparare movimenti come lo stop a seguire o il triangolo veloce, oltre a tutta una serie di dribbling e gesti tecnici degni del miglior Ronaldinho; movenze calcistiche che, una volta imparate a dovere, saranno in grado di regalare momenti di vera goduria sportiva.
…complesso da padroneggiare!
Il gioco ha però anche delle difficoltà intrinseche che sarà necessario imparare a gestire, e anche alcuni difetti che andremo ad analizzare.
La visuale in terza persona che saremo noi a muovere, se da una parte aiuta il giocatore ad inserirsi appieno sul terreno di gioco, dall’altra (complice anche la connessione che può mancare di stabilità) non riesce talvolta a seguire la palla oppure “sfarfalla” leggermente.

Un altro meccanismo a cui ci si deve abituare è che il movimento sul campo coincide anche con lo spostamento del mirino che sarà necessario per direzionare il tiro: nelle fasi più concitate diventa difficile essere abili “cecchini” e indirizzare correttamente il pallone verso la porta avversaria.
Mentre i movimenti del giocatore che controlliamo sono abbastanza realistici, quello che invece riguarda l’interazione con la palla richiede più tempo per essere metabolizzato e non è esente da qualche difetto.
Ad esempio, intercettare un passaggio a noi destinato non è sempre così banale e scontato in quanto anche il solo avvicinarsi di un avversario (senza alcun tipo di contrasto o scivolata) permetterà a lui di ricevere la palla al posto nostro.
Insomma, a volte vige la regola del “chi più si avvicina, acchiappa la sfera“; fortunatamente non è qualcosa che succede spesso, ma è capitato in diverse occasioni.

Altro difetto che secondo noi va assolutamente risolto è che se il pallone entra in rete ma il portiere in fase di tuffo lo prende, ecco che per il gioco quello NON sarà gol (nonostante abbia superato la linea di porta) ma una semplice parata.
Queste criticità sono frutto di una errata calibrazione del “magnetismo” del pallone e della sua interazione con il giocatore, e speriamo che Sloclap con futuri aggiornamenti e patch possa correggere.
Non dipende solo da noi
Quello che rende Rematch un titolo che può fare la differenza nel panorama calcistico videoludico non è solo nel comportamento che noi adottiamo in campo ma anche e soprattutto da come i nostri compagni di squadra si comportano.
Giocare “in team” fa tutta la differenza del mondo: quattro fenomeni che sanno fare dribbling e numeri da brasiliani ma che non si passano mai la palla possono tranquillamente perdere contro altrettanti novellini che creano azioni e fanno i movimenti giusti.

Abbiamo apprezzato molto il fatto che in questo gioco i “veneziani” (così vengono definiti in gergo coloro che non passano mai la sfera) sono destinati presto a soccombere, perché lo scopo è proprio quello di creare e fare squadra… esattamente come succederebbe nella realtà.
Essere competitivi e portare a casa la vittoria non dipende solo dalle nostre “abilità tecniche“ ma anche nella nostra capacità di integrarci con gli altri giocatori.
Comparto tecnico
Concludiamo la recensione affrontando quello che è il comparto tecnico di Rematch.
Come scritto nell’introduzione, Sloclap si è avvalso del medesimo engine che graficamente avvicina questo ultimo titolo ai loro due precedenti progetti. La scelta possiamo definirla funzionale allo scopo in quanto l’impianto tecnico, pur non facendo gridare al miracolo, ha un carattere stilistico unico.
Il dettaglio dei giocatori possiamo invece definirlo discreto, mentre siamo rimasti soddisfatti delle animazioni inerenti i vari movimenti con o senza palla, e anche gli stadi e le arene di gioco ci hanno colpito per differenziazione e originalità.
Trattandosi di un gioco di calcio che si basa sull’azione, velocità e fluidità, potersi avvalere dei 60FPS stabili è una prerogativa fondamentale.

Noi abbiamo testato il gioco su PC, e grazie alla scalabilità delle varie opzioni grafiche abbiamo potuto raggiungere un frame rate molto stabile in Full HD, su handheld dotata di processore Ryzen 7, 16Gb RAM e Radeon 780M.
Viene pienamente supportato sia l’FSR di AMD che il DLSS di NVidia, ed entrambi possono garantire prestazioni ancora più elevate.
Menzione particolare per l’audio che riproduce discretamente l’atmosfera e i cori da stadio, nonché la voce del giocatore che chiama palla, si scusa per un errore o si complimenta per un gol o azione di gioco; abbiamo inoltre apprezzato la localizzazione in lingua italiana.
Ringraziamo Cosmocover per averci fornito una chiave del loro gioco per realizzare questa recensione.
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