Recensione GEX Trilogy – Un geco invecchiato male

Se ci seguite da diverso tempo, sapete quanto amiamo il retrogaming e i videogiochi vecchio stampo, come abbiamo avuto il piacere di dimostrare con la recensione di Croc: Legend of the Gobbos e in moltissime altre occasioni. E negli ultimi tempi, abbiamo notato come le case di sviluppo stanno riportando con molta calma e quasi silenziosamente il genere platforming in questo nuovo periodo storico.

Ebbene, oggi siamo pronti a tornare di nuovo indietro nel passato, precisamente negli anni ’90, con la trilogia platform di casa Crystal_Dynamics, che i giocatori di vecchia data ricorderanno di sicuro: parliamo di GEX Trilogy.
E con il ritorno in vita dell’iconica saga videoludica di Tomb Raider, ci chiediamo se anche questo port sia precursore del ritorno alla luce del nostro protagonista rettiliano amante della televisione.

Alla luce di tutto questo e della concreta possibilità di una rinascita ancora più marcata di questo genere, che sembrava passato di moda, scopriamo in questa recensione come si presenta il nostro geco sulle piattaforme di trent’anni dopo.
Sarà un segno del suo ritorno? Oppure parliamo di un buco nell’acqua? Scopritelo nella nostra recensione!


It’s Showtime!

Come potete facilmente intuire dal titolo, in questa trilogia vestiremo i panni del geco Gex, un grandissimo estimatore dei programmi televisivi che stranamente e in modo molto stravagante si ritroverà catapultato nel mondo della tv. E potremmo fermarci anche qui, perché in realtà non c’è molto altro da dire sulla trama: le avventure del rettile semplicemente ci trasportano nella televisione creando delle grandi parodie dei vari generi di programmi, tra rotture della quarta parete e battute originali e divertenti.

Per quanto riguarda il lato gameplay, qui le cose diventano un po’ più intricate se consideriamo l’enorme distacco tra il titolo originale e i suoi sequel.
Il primo capitolo, infatti, è un platform 2D a scorrimento laterale che ricorda molto i vecchi titoli del Gameboy o del SEGA Saturn come Sonic, ma con un carattere tutto suo. Ci troveremo ad affrontare vari mondi basati sui film di arti marziali, sui zombie movie e sui cartoni animati, con l’obiettivo di trovare dei telecomandi per progredire e saltare da un programma all’altro.

I comandi sono molto basici: abbiamo un tasto per saltare, uno per attaccare con la coda e un altro per acchiappare oggetti a distanza con la lingua. Niente di troppo complicato e quindi adatto anche a chi non è molto pratico con i videogiochi o si sta appena approcciando a questo mondo.
Quello che vediamo con i due sequel invece è un altro tipo di gioco, poiché si passa dal platform 2D a scorrimento laterale a un platform 3D open map.

Bisogna notare che se negli anni ’90 i comandi erano un po’ macchinosi, con questo porting hanno li hanno modernizzati per renderli più fluidi e responsivi.
Il secondo e il terzo titolo di Gex hanno una trama un po’ più articolata, ma anche qui ben poco di sostanziale con giusto qualche apparizione di personaggi in più, come i cugini di Gex e l’agente del governo Xtra interpretata da un’attrice in carne e ossa.

L’obiettivo dei due sequel è praticamente lo stesso: salvare la televisione.
Chi si imbatte per la prima volta con il geco nella Gex Trilogy troverà molto divertenti tutti i vari richiami e riferimenti che si colgono sia nel mondo di gioco che nello stesso Gex che cambierà costume a seconda del livello, e non è difficile trovare molti richiami alla cultura pop, come ad esempio il mondo preistorico del secondo capitolo (che è un chiaro riferimento ai Flinstones).

C’è inoltre qualche piccola aggiunta extra, come il raccogliere collezionabili nei vari livelli che cambiano a seconda dell’ambientazione con lo scopo di aumentare le vite per evitare di ricominciare tutto dall’inizio.
Come novità troviamo anche il rimbalzo sul terreno, che permette a Gex di balzare più in alto per raggiungere vette maggiori oppure per atterrare su piattaforme troppo lontane per un semplice salto.


Nel mondo della TV

Il punto forte della trilogia di Gex è senza la minima ombra di dubbio il level design, che si presentano come una perfetta unione tra il mondo dei videogiochi e dei film.
Tuttavia c’è da dire che, dopo 30 anni di evoluzione del videogioco e della tecnologia, Gex è invecchiato male, restituendo un impatto visivo fin troppo violento e aggressivo se il giocatore è abituato ai titoli dell’attuale generazione.

C’è effettivamente un tentativo di adattare i tre titoli ai giorni nostri, aggiungendo anche la possibilità di cambiare la dimensione del display a schermo intero o aggiungerci anche dei filtri, ma non è abbastanza. Anche i suoni o lo stesso doppiaggio hanno una qualità audio fin troppo vecchia che non si integra per niente bene nel 2025.

Avremmo preferito molto di più una remastered della trilogia piuttosto che avere direttamente quella originale che, a nostro parere, non è abbastanza per tornare tre decenni dopo senza un minimo di cambiamento visivo.
Anche nei due sequel in 3D la risoluzione delle immagini storpia con il mondo odierno, provando in maniera schiacciante quanto Gex abbia bisogno di una ripulita in termini di grafica, e rendere meno macchinosi i comandi non basta.

Nota di merito però per i contenuti extra, che permetteranno ai fan di vecchia data di scoprire la storia sullo sviluppo del gioco. Tra la scelta di brani delle soundtrack e l’accesso alle bozze dei personaggi e dei livelli, c’è anche la possibilità di scoprire i contenuti eliminati, che passano da mondi perduti a disegni scartati.

Ma ciò che più ci è sembrato interessante vedere sono le interviste del doppiatore di Gex, che in occasione dei 30 anni dal primo capitolo ha parlato di come è stato contattato da Crystal Dynamics per doppiare il geco e come hanno lavorato insieme. Racconta di aneddoti, battute troppo spinte che sono state cancellate e tutto il processo creativo per dare un carattere memorabile, iconico e divertente al protettore della televisione.


Ringraziamo Overload PR per averci fornito una chiave del loro gioco per realizzare questa recensione.

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GEX TRILOGY (PC)
IN CONCLUSIONE
Seppur sia rimasto il fascino della trilogia di Gex, con i suoi tanti richiami alla cultura dei vecchi programmi televisivi degli anni '80/90, e la sua ironia sia ancora divertente, risulta invecchiato piuttosto male per le console di attuale generazione con immagini sgranate e una registrazione dei suoni smorzata.
Pregi
Ambientazione dei livelli ancora affascinante
Comandi modernizzati e più fluidi
Difetti
La risoluzione sgranata delle immagini è fastidiosa
Le vecchie registrazioni delle voci e dei suoni sono spiacevoli
6.5
Voto